Maleficia
A parte l'evocazione e il vincolo dei
demoni, la maggior parte dei Maleficia citati da parte delle streghe hanno una
natura più contadina. Esempi tipici includono: far diventare acido il latte,
danneggiare i raccolti, far venire il brutto tempo, lanciare maledizioni minori
come le verruche e far morire gli animali.
Le streghe vengono anche accusate di
creare pozioni da erbe e altre sostanze, che possono essere utilizzare per
favori gli scopi della strega o per essere dati ai discepoli favoriti; pozioni
d'amore usate per sedurre gli uomini restii sono gli infusi più comuni che le
streghe sono accusate di produrre.
Molti dei testimoni chiamati durante i
processi alle streghe porteranno evidenti prove di Maleficia (Tutta la mia mandria ha smesso di dare latte
dopo che lei l'ha guardata! Beh, tre di loro, almeno).
Le streghe vere utilizzano frequentemente
la magia oscura, ma sono molto più insidiose e ingegnose delle streghe delle
leggende popolari. Non si concentrano sui campi o sulle vacche, e se lo fanno
gli effetti sono molto più sottili e a lungo termine. Piuttosto utilizzano le
loro magie e doni demoniaci per favorire gli interessi degli dèi del caos
seminando dissenso e paura tra le genti.
Alcune non vanno nemmeno tanto lontano e
utilizzano la magia soltanto per difesa e gratificazione personale. Per quanto
riguarda unguenti e pozioni un gran numero di donne sagge nelle comunità rurali
sanno come usare l'erbe e i rimedi tradizionali per preparare medicine e, forse, una o due delle cosiddette
"pozioni". Tuttavia la stragrande maggioranza di loro non sa
utilizzare alcuna magia, di converso sono molto apprezzate essendo i loro
rimedi altrettanto efficaci di quelli dei farmacisti e dei medici venduti a
prezzi esorbitanti. Tuttavia la preparazione di qualche pozione o rimedio alle
erbe può essere preso da chiunque come prova di stregoneria.
Idee
per avventure
Idea
per una campagna, "La Chambre Ardente"
Tutto ha avuto inizio da un'indagine
investigativa apparentemente innocua ordinata tranquillamente dal Re Charles
III de la Tete d'Or. I suoi agenti hanno raccolto voci di una banda che a
livello internazionale forniva agli aristocratici di Palazzo Oisillon veleni e
pozioni, che si pensa venissero usati per uccidere mariti indesiderati, mogli e
avversari politici.
Le prime indagini hanno portato in una
grande casa cittadina di Guisoreux, dove una certa Marie Bosse lavorava come
cartomante e veggente per la crème de la
crème. Molti suoi clienti erano nobili a partire da Palazzo. Così è stata
catturata durante un'operazione segreta, ingannata da un cliente-trappola per
farle rivelare la vera natura dei suoi servizi, infatti sono stati offerti
veleni mortali di diverso tipo, gli ingrediente di alcuni di essi sono stati
una prova sufficiente per condannare Bosse di stregoneria. Così è stata
arrestata insieme a una cortigiana di alta classe che alloggiava con lei
conosciuta semplicemente come La Dame
Vigoreuse (ella non ha mai rivelato il suo vero nome, molti hanno sostenuto
essere la figlia illegittima di un aristocratico fuggita da un convento, ma non
si conosce l'identità dei suoi genitori).
Mentre gli investigatori reali potevano
già essere orgogliosi di sé stessi, a quel punto è stato coinvolto il famoso e
spietato cacciatore di streghe Nicholas de la Reynie. Aveva condotto ricerche
per conto suo che collegavano Bosse e La
Dame Vigoreuse a qualcosa di più che la vendita di qualche veleno, la
lettura dei tarocchi e la seduzione di aristocratici. Indagando più a fondo ha
trovato un tempio segreto, nascosto nelle cantine abbandonate sotto la casa
cittadina di Bosse. Il tempio era dedicato a Slaanesh, il dio del piacere
depravato. La cosa più preoccupante è che molti dei suoi nobili clienti hanno
preso parte a riti osceni in accordo alla testimonianza di Bosse stessa, e il rinvenimento
di certe carte trovate nella sua casa e altrove. Nel santuario blasfemo sono
stati trovati oggetti incriminanti (comprese fruste, pugnali, vestiti
insanguinati e documenti inchiodanti) immediatamente fatti sparire nei più
sicuri sotterranei di Guisoreux.
Temendo l'esplosione di uno scandalo, il
Re ha preso Reynie nelle sue grazie (fortunatamente mentre aveva uno dei suoi
stati d'animo più razionali) e lo ha convocato per un colloquio privato. Una
crisi di proporzioni pericolose minaccia di strangolare il cuore della
Bretonnia. Le trascrizioni della confessione di Marie Bosse e de La Dame Vigoreuse, estratte per mezzo
della tortura, tirano in ballo più di cento aristocratici nel circolo dei
"cultisti avvelenatori" nel quale Bosse era coinvolta, tra di loro ci
sono anche alcuni nomi illustri del Regno. L'unico nome che fu dato a questo
vasto culto era "L'Ecole de la Nuit"
(La scuola della notte).
Reynie fu messo a capo di un'istituzione
eccezionale: "La Chambre Ardente"
(La Camera Ardente), così chiamata per via delle centinaia di candele
utilizzate per illuminarla. Il cacciatore di streghe era uno dei leader del
corpo, sedendo come giudice di quanti venivano portati alla Chambre Ardente, al suo fianco vi sono
stati alcuni dei più noti studiosi, maghi, uomini di legge e cacciatori di
streghe del Paese, un corpo
assemblato dal Re per purificare la sua corte dalla stregoneria e distruggere
la Scuola della Notte.
L'esistenza della Chambre era segreta, i suoi ordini erano eseguiti dai Moschettieri
del Re, sotto un ordine speciale che li obbligava semplicemente a obbedire e a
non fare nessuna domanda. Ovviamente i compiti affrontati dalla Chambe Ardente, pur col supporto
illimitato garantito da un Re terrorizzato, erano enormi. Quasi tutti coloro
che sono stati dominati da Bosse e La
Dame Vigoreuse sono stati coinvolti
in qualche misura nella stregoneria, consapevolmente o meno. Quello che doveva
essere fatto agli accusati era una questione delicata. Torturarli tutti avrebbe
implicato che presto la vicenda sarebbe venuta a galla, mettere a morte anche
solo la metà dei nominati avrebbe costituito un inaccettabile olocausto, che
non sarebbe stato possibile da spiegare agli sconvolti sopravvissuti e ancora
meno alla popolazione infuriata.
La vicenda della Chambre Ardente fu infatti una delle più gravi minacce che
colpirono la corte bretoniana, anche se l'unica alternativa, la Scuola della
Notte, avrebbe potuto essere incalcolabilmente peggiore.
Come introdurre nel gioco la Chambre Ardente e la Scuola della Notte
dipende da te. È possibile che i giocatori siano gli investigatori iniziali
impiegati dal Re per rintracciare Marie Bosse utilizzando un paio di vaghi
accenni lasciati da un nobile assassinato. In seguito possono muoversi contro
Nicholas de la Reynie, lavorare con lui o sostituirlo nel rivelare il tempio
nella casa di Bosse e nel rintracciare alcuni iniziali sospettati. Dopodiché i
giocatori potrebbero diventare parte della Chambe
Ardente e scoprire, mettere in discussione e magari assicurare alla giustizia
alcuni degli individui dal nome più importante.
La sfida di mantenere tutto ciò
invisibile al resto dei nobili di Palazzo Oisillon e all'opinione pubblica
dovrebbe rendere tutto ancora più difficile. In quale modo tutto l'affare della
Chambre Ardente corra verso il suo
epilogo è lasciato aperto. Forse la cospirazione è semplicemente troppo vasta e
il Re a malincuore deve sciogliere la Chambre
"liquidando" chiunque sia stato coinvolto con essa?
Le persone coinvolte con la Chambe sarebbero pronte a chiudere un
occhio sul marcio che permea la corte, o al contrario vogliono perseguire una
campagna clandestina contro i nobili corrotti?
Forse la Chambre potrebbe diventare tirannica, o addirittura popolata da
infiltrati provenienti dalle fila di coloro che vuole perseguitare? Quali sono
le credenziali di Nicholas de la Reynie e degli altri membri? Si possono
considerare tutti fidati?
Riuscirebbe la Chambre a scoprire chi è il subdolo padrone della Scuola della
Notte (indubbiamente una personalità maggiore di corte), catturarlo e mettere
la parola fine a tutta questa sordida faccenda?
Qualunque eventualità tu scelga per
sviluppare questa traccia, la Chambre
Ardente potrebbe facilmente essere la base sulla quale costruire la trama
di una campagna molto consistente.
"Vattene
in convento!"
I molti monasteri sparsi a Bretonnia
hanno acquisito una reputazione di corruzione e licenziosità, forse perché
molte si ritirano nel chiostro perché sono le figlie indesiderate di qualche
famiglia nobile, superflue e disutili dopo che il padre ha deciso di non pagare
più doti e le figlie maggiori sono già servite a stringere abbastanza alleanze.
Altre sono donne decadute, giovani aristocratiche che hanno avuto una
gravidanza dopo un imprudente flirt, oppure sono figlie illegittime di uomini
ricchi e importanti.
Qualunque sia la loro origine, le monache
di Bretonnia sono spesso semplicemente tagliate fuori dal mondo e dagli uomini
non appena hanno raggiunto la maturità sessuale. Molte sono costrette dalla
noia e dalla frustrazione a dedicarsi in attività proibite negli oscuri e
silenziosi corridoio dei conventi bretoniani, anche soltanto nella speranza di
una fuga, per distrarsi o per attrarre uomini nella loro condizioni.
Possessioni, promiscuità sessuale e culto degli dèi malvagi vengono spesso
presunti. I cacciatori di streghe stanno diventando i più frequenti visitatori
dei conventi bretoniani.
La
Barroche è un grande convento di suore dedicato a Shallya e a Sainte Isabelle
la Chaste che si trova più o meno a metà strada tra Oiseau e Guisoreux in
un' area isolata di pragmatici agricoltori. Il convento è sede di numerose
giovani donne condannate per le ragioni dette sopra. Quasi ogni settimana
arriva una carrozza ombreggiata a portare un nuovo membro della congregazione,
che è governata dalla formidabile Sorella Udinot. Fino a poco tempo fa La Barroche era un luogo discreto e
semisegreto tra i nobili di Palazzo Oisillon e di Guisoreux, ma alcune scoperte
sconvolgenti hanno attirato un'attenzione indesiderata sulla comunità di Sorella
Udinot.
All'inizio si trattò soltanto di un
agnello macellato crudelmente, ma presto iniziarono a diffondersi voci di
bambini scomparsi dai villaggi vicini. I paesani locali, in preda alla
disperazione, andarono fuori dal convento a piangere e a chiedere una
spiegazione. Sorella Udinot disse loro con fermezza che avrebbe preso
provvedimenti per scoprire il responsabile, affermando anche che le sorelle di La Barroche non avevano nulla a che fare
con la vicenda. Quindi ha fatto organizzare una ricerca, (Sugli eventi di La Barroche Sorella Udinot viene
ingannata o ha il paraocchi) ma non è mai stato trovato niente.
Soltanto tre giorni dopo un altro
incidenti portò prove schiaccianti contro La
Barroche: una sorella, identificata come Macette Ruilly (figlia illegittima
del Barone de l'Equenne) fu trovata morta in un boschetto vicino al convento,
nuda e con la gola tagliata, circondata da rozzi ma spaventosi simboli che
ricoprivano gli alberi. Subito si levarono grida alla stregoneria, ed è a
questo punto che i giocatori vengono coinvolti.
Sorella Udinot vuole che vengano e
tornino via il più presto possibile e col minor sforzo possibile. È
intenzionata a mantenere la reputazione di La
Barroche e non vuole che le pesanti "donazioni" ricevute ogni
volta che viene inviata una nuova suora siano messe a rischio. All'interno del
monastero di fatto ci sono due gruppi di suore che si dedicano alle Arti
Oscure: un culto di Ecate (del quale Sorella Ruilly era membro) e un gruppo più
piccolo devoto a Tzeentch, il Signore del Mutamento. Quest'ultimo gruppo è il
responsabile della morte di Ruilly, che aveva scoperto che i rivali stavano
tentando di allestire un rituale che gli avrebbe concesso immenso potere (che
temeva sarebbe stato usato contro di loro). A La Barroche la tensione è alta. Non solo ci sono due culti l'uno
contro l'altro, ma la massa innocente di sorelle non risulterà tanto innocente
alla presenza di qualunque personaggio di sesso maschile.
Un
grido d'aiuto
Mentre i giocatori viaggiano attraverso
una città di provincia vengono avvicinati da un uomo dall'aspetto ansioso che
si identifica come agente del Visconte Mervilliers, un magnate locale. L'amata
figlia del Visconte, Desle, è stata accusata di stregoneria e, secondo i
rappresentati dei Mervilliers, è innocente da qualsiasi crimine mostruoso ed è
stata presa di mira dai nemici del Visconte nel Consiglio della città locale,
luogo dove i giocatori attualmente soggiornano.
Certamente tra i due vi è una disputa, il
Consiglio desidera guadagnare maggiore giurisdizione sui propri affari e spera
di organizzare tranquillamente ogni sorta di commerci, mentre il Visconte è
preoccupato per sua figlia. Desle è piuttosto scialba, ma è una giovane donna
intelligente e persuasiva, l'unico parente superstite che ha suo padre, su di
lei risiedono tutte le sue speranze e attenzioni. Inizialmente il sospetto si è mosso tra i
contadini locali (che vedono la cucina come unico luogo adatto a una donna )
per via del suo alto livello di educazione, il Consiglio ha preso in mano la
faccenda e ha deciso di girarla a proprio vantaggio.
Antoine Anjeux, un giovane cacciatore di
streghe in giro per farsi un nome, ha firmato un contratto col Consiglio, in
apparenza per ripulire la città dalle streghe, ma da un accordo verbale segreto
per accusare di stregoneria Desle Mervilliers. Gli è già stata data una somma
di denaro considerevole, il resto gli verrà dato dopo che il Visconte avrà
ceduto parte dei propri poteri.
I giocatori possono essere assunti dal
Visconte de Mervilliers, generalmente noto come un uomo duro e intransigente è
attualmente sotto shock, tremante e piangente di paura per sua figlia. È pronto
a promettere qualsiasi cosa pur che si riesca a dimostrare innocente o a
mettere in sicurezza , ma ancora non ha sentito niente a proposito dei piani
del Consiglio. Per tentare di farcela i giocatori possono provare a fare tutto
ciò che vogliono. Si potrebbe provare a dimostrare legalmente l'innocenza di
Desle. Gruppi affini all'azione potrebbero semplicemente farla evadere e
portarla via. Il piano migliore è quello di portare alla luce le prove di una
trattativa tra Anjeux e il Consiglio, anche se farlo potrebbe essere
pericoloso. Dopo tutto Anjeux sarebbe ben felice di aggiungere i giocatori alla
sua lista di vittime e li perseguiterà con tutta la forza della legge.
Qualcosa
di sinistro sta per accadere
Le città situate sulla linea costiera
occidentale, in particolar modo la degradata Mousillon, sono terra battuta da
vendicatori con lo sguardo allucinati che chiamano sé stessi "Libertas ab
Tenebris". Il loro diligente lavoro è senza dubbio utile nella zona di
Mousillon, dove tutti hanno un qualche sordido segreto per il quale morire. Ma
altrove i guai che provocano massacrando indiscriminatamente nel nome della
loro religione creano gravi problemi alla gente del posto.
Bordeleaux soffre adesso una situazione
di particolare tensione per via di uno di questi fanatici, situazione nella
quale i giocatori potrebbero trovarsi catapultati o assoldati per risolverla.
Nel corso degli ultimi due mesi quattordici donne e cinque uomini sono stati
trovati morti nelle viuzze della zona portuale. Di norma la guardia cittadina
bada poco alla morte di puttane e ladri, ma tutti i corpi sono stati ritrovati
mutilati in modo sanguinario e sconcertante. Tutti avevano la gola tagliata
quasi fino alla colonna vertebrale, undici di loro avevano un pentagramma
inciso sul petto, il loro cuore di altri
otto era stato rimosso. Inoltre una o due delle vittime erano rispettabili e
anche benestanti, come la vecchia signora Lesous, vedova di un ricco mercante.
La guardia cittadina resta perplessa riguardo la spiegazione di queste morti e
potrebbe fare solo poco di più che mandare ancora più pattuglie nelle strade
ombrose attorno al fronte del porto.
Adesso gli eventi hanno avuto una svolta
negativa. Prima di tutto dieci giorni fa, Caehlin Perrithir, un mercante elfo
del mare che vive nella piccola colonia a Bordeleaux, che è situata vicino alla
zona del porto dove sono state trovate tutte le altre vittime, è stato rinvenuto
morto ammazzato esattamente nello stesso modo degli altri undici: con la gola
tagliata e un pentagramma inciso sul petto.
Gli elfi sono atterriti per l'omicidio di
uno di loro, ma in un primo momento semplicemente prendono atto della violenza
e dell'ignoranza che si dovevano aspettare dagli umani, e Caehlin era
considerato un po' un solitario, comunque. Tuttavia, tre giorni dopo, la
tranquilla e pittoresca colonia elfica si sveglia nel cuore della notte con le
grida angoscianti di un secondo elfo assassinato. Eann Freingond non era
soltanto un commerciante come Caehlin, ma un Alto Elfo altamente istruito
proveniente da Ulthuan, che era venuto a Bordeleaux, a suo dire, per condurre
ricerche nell'antico impero elfico. Il governatore teme che la sua morte possa
avere gravi ripercussioni sulle relazioni tra gli elfi e Bretonnia.
Da allora sono morti altri due umani, uno
un marienburger col cuore rimosso, l'altra una donna anziana del posto col
pentagramma sul petto. Tre copie di una misteriosa lettera sono state inviate
al capitano della guardia, il governatore di Bordeleaux e il capo magistrato
della colonia degli elfi del mare. Campane d'allarma risuonano per tutta la
città.
La guardia cittadina e il governatore
chiedono a gran voce un'azione decisiva, gli elfi sono sul punto di lasciare la
città per indignazione. In questa lettera che crea disaccordi, firmata da
"un difensore della verità e della purezza", l'autore dichiara di
aver scoperto le prove schiaccianti di un culto di Khaine guidato dagli elfi
(alcuni dei quali, tra cui i defunti Caehlin Perrithir e Eann Freingond, sono
elfi oscuri che cercando di diffondere la loro insidiosa presenza nel Vecchio
Mondo) e da molti, troppi, umani corrotti.
Secondo l'autore della lettera è questo
culto che rimuovere il cuore della gente. Lui (o lei?) si limita a
"purificare" le vittime con un pentagramma per salvare le loro anime.
La terra è autentica e le dichiarazioni
sono attendibili? Potrebbe essere organizzato un incontro col "difensore
della verità e della purezza". Quanti membri del culto di Khaine sono sopravvissuti?
Gli investigatori dovrebbero cercare il presunto culto o cercare di
rintracciare l'anonimo "difensore"? E se dovessero agire alla maniera
di guardie private, chi si occuperebbe degli adoratori dell'omicidio? Ma forse
la domanda più immediata è che cosa fanno i cultisti, se sono stati i cultisti,
coi nove cuori che sono in loro possesso?...
Cacciatori
di streghe e processi alle streghe a Bretonnia
Di Rory Naismith
"Un
cercatore della verità deve necessariamente essere puro di cuore e fermo nelle
decisioni. Considera che i servi delle tenebre sono molti e i poteri che gli
sono garantiti dai loro padroni demoniaci sono davvero grandi. Essi non
esiteranno a mentire, uccidere o compiere atti blasfemi. Per tal ragione è
necessario che ogni corpo e ogni anima siano sorvegliati e sospettati. Nessuno
può dire come i malvagi si manifestino nei loro tentativi di sviarci dal
sentiero della rettitudine. Non un solo respiro di creatura vivente deve
sfuggire dalla nostra vigilanza."
-estratto
dal "Liber de Maleficiis" di Dominic Gordel
Secondo i bretoniani i cacciatori di
streghe sono coloro che vengono incaricati di trovare le streghe e assicurarle
alla giustizia. Ciò è visto come un dovere fondamentale altamente lodevole. Un
cacciatore di streghe può diventare abbastanza ricco e famoso per aver mandato
un bel po' di streghe al rogo facendo sentire la gente più sicura. Ma la
questione di solito non è così semplice come sembra. Mentre la maggior parte
delle persone comuni è felice anche solo a sentire che una strega è stata
catturata, ed è entusiasta di lasciare che i cacciatori di streghe populisti (pagati
profumatamente) lo narrino, troppo spesso le più astute, vere e pericolose
streghe rimangono incontrastate.
Ci sono alcuni cacciatori di streghe
professionisti, comunque, che lavorano contro la vera e tangibile minaccia
degli adoratori del caos e di altri dèi oscuri esistenti. Allo stesso modo si
consacrano alla caccia di streghe i cacciatori fanatici, zeloti e guardie
private che si accollano la responsabilità di ripulire il Regno.
Cacciatori
di streghe a Bretonnia
I cacciatori di streghe sono tutt'altro
che comuni in Bretonnia, piuttosto che nell'Impero, o gli inquisitori in
Estalia. In verità l'intero fenomeno della caccia alle streghe è meno diffuso
in Bretonnia che altrove, ma viene utilizzato soprattutto come sbocco
occasionale per il malcontento generale e per instillare paura nelle masse. Ciò
significa che le streghe vere sono spesso in grado di portare avanti
indisturbate le loro pratiche indicibili, dando ulteriore giustificazione alle
attività dei cacciatori di streghe; il Regno è intrappolato in un circolo
vizioso.
I cacciatori di streghe bretoniani sono
un misto di chierici e di laici, i quali devono dimostrare di conoscere la
stregoneria, sia attraverso la conoscenza del folklore, sia studiando le opere
accademiche. Per aiutare gli aspiranti cacciatori di streghe le stamperie di
Guisoreux e di Parravon producono numerosi tomi assai ricercati, estendendo i
propri guadagni sui processi dei famosi cacciatori di streghe, ma ci sono anche
alcuni testi degni di nota contenenti informazioni utili e autentiche.
Molti cacciatori di streghe populisti
sono i figli cadetti di famiglie nobili, che hanno poco ma sono sicuri di sé,
arroganti, col gusto per la vita di alto livello e un po' di cultura da
mostrare per la propria gratificazione. Trovano che lo status di cacciatore di
streghe sia esaltante e remunerativo.
In ogni caso ce ne sono altri, più
professionali, che prendono i loro doveri molto più seriamente impegnandosi
maggiormente per individuare le vere streghe senza fare troppo affidamento
sulla paura e l'agitazione popolare per emettere una condanna. Un piccolo
numero di loro sono guidati da convinzioni religiose profondamente radicate e
ignorano tutto il resto. Quest'ultimi sono più vigili dei normali cacciatori di
streghe e uccidono senza nemmeno pensarci chiunque pensano possa essere una
strega o che sia in qualche modo connesso col male. Le autorità e gli altri
cacciatori di streghe lavorano duramente per minimizzare le bravate di questi
fanatici.
La maggior parte dei cacciatori di
streghe bretoniani impiega il più del proprio tempo viaggiando, leggendo,
scrivendo e lanciando sermoni infuocati ai contadini terrorizzati. Dopo queste
attività c'è solo tanta ira e tanta bile che può essere diretta su qualsiasi
sventurata vecchietta prima che la folla perda interesse.
Il populista, elemento dei cacciatori di
streghe che ricerca il piacere, gode anche delle alte parcelle che gli pagano
per aver portato a termine positivamente una caccia alle streghe. D'altra
parte, quando i severi cacciatori di streghe perseguono una presunta strega
dopo una lunga inattività, sono ancora più determinati a impiegare tutta la propria
energia e sforzo nel caso, chiunque sia l'imputato e per quanto il caso possa
essere inconsistente. Per ogni cacciatore di streghe aver sospettato di
qualcuno che viene assolto o giudicato innocente è visto come un segno di
incompetenza e stupidità; qualcosa che non dovrebbe mai essere tollerato. Essi
non sono al di sopra della corruzione e le loro vedute professionali possono
essere influenzate da una grande somma di denaro o da un paio di parole
convincenti.
Interesse
pubblico e Modus Operandi
Cacciatori
di streghe populisti
In genere si tratta di elementi
aristocratici che vengono coinvolti per il denaro e l'eccitazione, fare
bisboccia nel pubblico di un grande processo popolare circondati da contadini
urlanti e avvenenti fanciulle. Quelli di maggiore successo, quelli che eccitano
maggiormente le folle e trovano più streghe da stanare, diventano nel vero senso della parola delle celebrità,
sono trattati con timore e rispetto dalle classi subalterne e festeggiati dai
nobili e dai mercanti ricchi.
Lavorano nel modo più pubblico possibile,
si vestono senza badare a spese con costosi abiti bianchi e neri, adatti per
essere conformi all'idea che il pubblico ha di un cacciatore di streghe. Molti
indossano una pletora di simboli religiosi, che brandiscono e fanno ondeggiare
come se le forze oscure stessero cercando di sgattaiolare alle loro spalle.
Parlano in pubblico a voce alta e fanno un sacco di dichiarazioni grandiose
sostenute con un'ampia quantità di movimenti e gesti delle mani. Tutto ciò è
molto impressionante per i contadini che si sentono confortati dalla presenza
di qualcuno che, in modo tanto lampante, "sa il fatto suo" riguardo
alle streghe.
Probabilmente le più grandi
preoccupazioni che riguardano i populisti sono il denaro e le tasse. Richiedono
pagamenti consistenti (più di 50 pezzi d'oro per i più popolari) per ogni
strega condannata. Tuttavia, poiché la paura delle streghe non è confinata alle
classi inferiori, chi ha il denaro è felice di pagare, credendo che assoldando
un cacciatore di streghe stiano facendo la propria parte per la comunità e si
stiano assicurando il favore degli dèi.
I cacciatori di streghe populisti vivono
una vita itinerante, vanno da una città all'altro, talvolta sotto richiesta
delle autorità locali che vogliono fare uso dei loro servizi. Tendono a non
lavorare in campagna, a meno che a impiegarli non sia un signore locale. Non
sorprende che la maggior parte di loro abbia uno stile di vita piuttosto
confortevole e costoso, anche se l'obiettivo finale resta quello di accumulare
abbastanza denaro per comprare il proprio posto nell'aristocrazia.
Cacciatori
di streghe professionisti
I cacciatori di streghe più
"seri" conducono le streghe al processo prima che una folla abbaiante
li faccia fallire una volta per tutte. Per loro trovare la persona giusta è più
importante di un pagamento. Comunque non significa che la "persona
giusta" sia sempre quella che essi dovrebbero punire, anche i cacciatori
di streghe vanno cercando quelli che ritengono essere streghe possono, in effetti,
colpire innocenti, druidi o altri senza alcuna conoscenza della magia nera o
caotica, che sono i loro più grandi nemici. D'altra parte, alcuni cacciatori di
questo tipo sono molto zelanti e vedono ogni uso della magia al di fuori delle
indiscusse regole clericale, come stregoneria. Maghi, druidi e altri possono
trovarsi a essere perseguitati.
Lo studio e l'istruzione sono le armi
primarie del cacciatore di streghe professionista. Tutti costoro possiedono una
gran quantità di conoscenze sulla stregoneria, sul caos, su Khaine e su altre
questioni occulte. Molti sono stati all'università o sono stati addestrati in
un importante monastero. La maggior parte di questi professionisti sono in
realtà chierici, forse membri di ordini religiosi che si dedicano alla caccia
alle streghe. L'ordine di Saint Antoine (vedi
sotto) è il più importante di questi gruppi, ma ne esistono altri che hanno
base nelle maggiori città bretoniane.
A differenza dei cacciatori di streghe
comuni, questi professionisti austeri cercano di non suscitare le emozioni
pubbliche, preferendo mantenere la propria mente pura e incontaminata dalle
tenebre (ciò li rende anche meno inclini a suggerire apparenze aggiuntive nelle
dichiarazioni dei testimoni)- In realtà non cercano neppure di attirare
l'attenzione su sé stessi, di solito indossano abiti semplici e consumati per
nascondere il loro vero scopo. Non hanno lo stile di vita ricco e lussuoso
degli altri cacciatori di streghe, principalmente perché le loro parcelle sono
più piccole e vengono pagate meno frequentemente. Inoltre i nobili e le varie
autorità locali non li accettano così facilmente come farebbero invece con dei
cacciatori di streghe populisti. Nella peggiore delle ipotesi li vedono come
una pericolosa interferenza, nella migliore noiosi, insulsi e pedanti. Tuttavia
è più necessario per loro viaggiare di quanto non lo sia per i cacciatori
populisti, poiché non cercano semplicemente una vecchietta tra la folla
marchiandola come strega, anzi, conducono indagini accurate per cercare di
scoprire chi potrebbe essere una strega e il più delle volte i loro sospetti
sono infondati e devono passare oltre.
Cacciatori
di streghe fanatici
Un piccolo numero di cacciatori di
streghe cerca di far sì che le vittime non raggiungano mai il processo; mettono in catene gli indagati e li
giustiziano rapidamente senza dar loro la possibilità di implorare pietà.
Perlustrano i vicoli e gli angoli bui delle città e dei villaggi bretoniani col
pugnale nella mano e il libro sacro nell'altra; niente può scuotere la fede di
questi individui. Tuttavia questo gruppo è piccolo e marginalizzato, le
autorità li vedono come guardiani impazziti che tentano di andare oltre sé
stessi e offrono considerevoli taglie per la loro cattura. Anche i contadini
nutrono sentimenti contrastanti nei loro confronti: i più giustamente temono
e guardano con sospetto questi zeloti,
ma i più pii li approvano segretamente e talvolta li aiutano a svolgere il loro
lavoro. Gli altri cacciatori di streghe non amano questi militanti, anche perché
sporcano le buone relazioni che essi hanno con la società e col governo. Il più
delle volte questi cacciatori hanno una fede immensa e, talvolta, sono anche un
po' istruiti; giovani chierici, iniziati, studenti e figli cadetti della
nobiltà e dei ricchi mercanti riempiono le loro fila.
I villaggi, specialmente nella regione di
Moussillon, sono sede di molti di questi determinati cacciatori di streghe, che
si sono prefissati di prevenire la diffusione della piaga che affligge la
città. Essi formano una vaga ma spaventoso e potentissima confraternita
conosciuta come "Libertas ab Tenebris" (Libertà dalle tenebre), che è
diventata sinonimo di spietatezza, severissime stragi e pugno di ferro. I
locali probabilmente temono più le spade e i coltelli vendicatori del
"Libertas ab Tenebris" piuttosto che gli occasionali orrori
sovrannaturali che emergono da Moussillon.
Secondo le poche indiscrezioni che
vengono fuori da Moussillon, questo gruppo è stato costituito circa venticinque
anni fa da uno zelante cacciatore di streghe chiamato Dolimon Frejus, un mago
che decise di diventare un cacciatore di streghe dopo aver saputo che il
fratello gemello, Mael, era diventato un demonologo. Se Dolimon abbia mai
catturato suo fratello non è dato sapere, né è certo se lui sia ancora a
girovagare nei bassifondi abbandonati che circondano Moussillon. Un paio di
fanatici ha deciso di diffondere l'opera del
"Libertas ab Tenebris" alle altre grandi città di Bretonnia,
in particolare a L'Anguille e a Bordeleaux, sulle coste, che vedono come luoghi
di altrettanto peccato e malvagità pronti a diffondersi nel resto del Regno.
Organizzazione
Non vi è alcuna autorità centrale che
regoli i cacciatori di streghe, chiunque può definire sé stesso in tal modo, se
lo desidera, ma i cacciatori di streghe professionisti di solito lavorano con
un qualche tipo di supporto. I chierici saranno sponsorizzati e finanziati dai
propri culti, che li dirameranno versi casi sospetti di stregoneria; alcuni
sono membri di ordini particolari dedicati alla caccia e alla distruzione delle
streghe (il più ampio è quello di Saint
Antoine). Altri si potrebbero appoggiare a un nobile che fornirà loro
denaro in cambio di una buona pubblicità tra coloro che partecipano ai
processi. Non è sconosciuto che questi nobili patroni utilizzino i cacciatori
di streghe per fini politici, raccogliendo "prove" contro un
particolare nemico o scatenando la rabbia popolare contro le streghe quando il
signore locale vuole aumentare le tasse.
Alcuni cacciatori di streghe non hanno un
patrono regolare e lavorano senza reddito, se non quello guadagnato per via
delle streghe che scovano (una condanna per stregoneria è accompagnata dalla
confisca di tutti i beni, in molti casi questa parte della sentenza viene
portata a galla prematuramente dai vicini bramosi). Vengono anche firmati
contratti temporanei con nobili, templi o consigli cittadini che pagano il
cacciatore di streghe per "purificare" il loro territorio per un
periodo di tempo specifico. Spesso verrà ordinato loro di sradicare un
determinato numero di streghe per la soddisfazione del datore di lavoro; se non
si riescono a trovare abbastanza streghe vere, e succede spesso, essi devono
adempire il contratto con altri mezzi, senza fare alcuna domanda.
I cacciatori di streghe professionisti
richiedono un contributo per ogni strega scoperta, ma niente che somigli alle
stravaganti spese che chiedono gli altri. Vivono vite dure, talvolta costretti
a cercare cibo e riparo nei santuari e nei templi per mancanza di fondi.
Inutile dire che i membri di "Libertas ab Tenebris" e affini non
richiederebbero mai un pagamento per il proprio lavoro; loro vedono sé stessi
come militi di una crociata. Inoltre si considerano al di sopra delle leggi di
questo transitorio mondo; ruberie, violazioni di domicilio e la perpetuazione
di altri crimini non turbano questi fanatici.
Processi
alle streghe
I processi alle streghe possono avvenire
solo quando è coinvolto anche un cacciatore di streghe, infatti soltanto loro
hanno la volontà e la conoscenza per condurre correttamente tale procedura. I
cacciatori populisti amano in particolare i grandi processi pubblici, quelli
descritti a seguire rappresentano il modo di svolgersi sotto la loro direzione.
Il
cacciatore di streghe avrà svolto le proprie indagini, o più spesso sarà stato
informato che qualcheduno è una strega; vengono offerte ricompense per coloro
che segnalano una strega e le denunce sono completamente anonime. Egli quindi acciuffa
il sospettato e imprigiona questo sventurato prima di condurlo fuori per il
processo. Se è in una città sarà condotto in un tribunale, un tempio, una sala
o anche una piazza aperta. I processi rurali hanno luogo sia nel tempio locale
che in qualsiasi spiazzo aperto possa essere trovato. I processi alle streghe
sono grandi eventi e la maggior parte della popolazione locale si fermerà a
guardare e ad ascoltare, alternando grida di scherno, urla e rantoli per
l'orrore di quanto viene rivelato. Il sospetto viene legato (tradizionalmente
con delle manette di ferro) e messo di fronte al cacciatore di streghe che
conduce il processo che elenca e "gonfia" i fatti del caso per
ottenere la massima reazione tra la folla riunita. I testimoni sono chiamati a
sostenere il cacciatore, e vengono sempre istruiti (e talvolta corrotti) in
anticipo. Praticamente nessuno è disposto a sfidare la parola di un cacciatore
di streghe o di eventuali testimoni, un po' per il sottile godimento dello
spettacolo, un po' per la paura di essere tirato in ballo con un'accusa di
stregoneria.
Per il cacciatore di streghe è utile,
sebbene non sia essenziale, ottenere una confessione dal sospettato, questo
mette una garanzia su qualsiasi cosa che il cacciatore potrebbe dire e gli
fornisce una buona dose di giustificazione. Di fronte alla duplice pressione di
un feroce cacciatore di streghe e una folla impazzita alcuni cedono
immediatamente, accettando qualunque cosa pur di mettere fine al processo.
Altri sono reticenti e rifiutano testardamente di ammettere le accuse mossegli
contro. In questo caso i cacciatori di streghe possono non farci caso e andare
dritti fino a emettere una sentenza (dopotutto è naturale che le streghe
provino a negare le proprie attività) oppure torturare il sospettato. Possono
essere impiegati tutti i tipi di tortura, molti cacciatori di streghe viaggiano
con un torturatore, in alternativa fanno uso delle attrezzature nelle prigioni
locali o nelle segrete dei castelli. Vedi sotto per una lista di torture che talora
vengono usate a Bretonnia.
Una volta terminato il processo e, si
spera, sia stata prodotta una confessione, il cacciatore di streghe o accetta
il verdetto della folla riunita (che è quasi sempre un sonoro
"colpevole!"), oppure, se il processo si è svolto alla presenza di
magistrati locali o giurie, si rivolge a loro per un verdetto. Secondo la legge
bretoniana, tecnicamente compete a questi gruppi di giudicare ogni caso,
compresa la stregoneria, col cacciatore di streghe impiegato per il mero scopo
di perseguire e catturare le streghe. Tuttavia di fronte a un allucinato
cacciatore e a una folla di cittadini inferociti sono pochi quei giudici tanto
coraggiosi da dichiarare qualcosa di diverso da un verdetto di colpevolezza.
Nonostante ciò esistono alcuni concili illuminati e chierici che osano basarsi
su prove più evidenti rispetto a quelle che forniscono la maggior parte dei
cacciatori di streghe, o addirittura si rifiutano di approvare l'uso della
tortura. Sfortunatamente queste pretese radicali vengono richieste quando il
sospettato è ricco o nobile; le autorità potrebbero già aver ricevuto una
pesante tangente o si aspettano che gli verrà consegnata dopo il processo.
Per i colpevoli di stregoneria la
sentenza è sempre dura. La condanna a morte è di gran lunga la punizione più
comune che può essere inflitta; il rogo, l'annegamento, l'impiccagione e la
decapitazione sono tutti utilizzati nelle varie regioni di Bretonnia. Il più
delle volte l'esecuzione avviene in pubblico per la gioia degli spettatori
riuniti. In rare occasioni le streghe ricche potrebbero fuggire dalla condanna
a morte, ma solo in cambio di una confisca di tutte le terre e i titoli, che
viene organizzata in modo clandestino dal cacciatore di streghe o dalle
autorità legali del posto. Maghi famosi trovati colpevoli di stregoneria
(ovvero di usare la magia nera o di usare la magia per danneggiare gli altri o
commettere crimini) possono sia essere messi a morte, sia inviati a Guisoreux
perché gli sia posto il Marchio di Ferro. Chiunque venga contrassegnato con
questo marchio è definitivamente privato di tutti i suoi poteri magici. Si
narra che sia stato costruito molti anni fa da Saint Marc per sconfiggere il
formidabile stregone Duc de Brisolles. È conservato in una profonda prigione
altamente sorvegliata nei sotterranei di Guisourex, i prigionieri vengono
inviati sotto pesante scorta da tutto il Regno. La perdita dei poteri magici,
che caratterizzano l'esistenza stessa di un mago, è una punizione vergognosa e
debilitante per la maggior parte di loro.
I processi dei cacciatori di streghe
professionisti si svolgono in privato (sovente in un tempio), di solito senza
che la gente sappia cosa stia succedendo. Questo perché il più delle volte
l'individuo sotto processo è molto probabilmente una vera strega, ci sarebbe
indubbiamente un panico generale se tale conoscenza dovesse essere resa
pubblica.
I magistrati che presiedono a questi
processi sono o chierici o avvocati di tutto rispetto, funzionari e
professionisti che possono servire con la propria abilità e saggezza. Difatti
può succedere che trovino effettivamente l'imputato innocente se il caso del
cacciatore di streghe non li convince pienamente.
Altre
creature
Anche se le streghe sono le vittime più
comuni dei cacciatori di streghe ciò non vuol dire che siano le sole.
Cacciatori professionisti e fanatici vedono sé stessi come conservatori
universali dell'equilibrio religioso e spirituale, allo stesso modo dei re e
dei governi che sono tenuti a mantenere l'ordine nella vita secolare. Per
questo motivo si occupano di tutte le minacce di questo genere. Vampiri, maghi
malvagi, licantropi, spettri, non morti e incursioni del caos possono essere
tutti affrontati dai cacciatori di streghe devoti, ma la maggioranza di loro
vede ancora le streghe come il principale nemico, non ultimo perché sono (o
loro pensano che siano) molto più numerose di tutti gli altri pericoli.
Inoltre, di solito, per avere a che fare con molti di questi orrori non basta
tanto una caccia, che comunque presenterà una prospettiva elevata di morte
rapida e dolorosa; molti cacciatori di streghe, anche professionisti e alcuni
fanatici, sono abbastanza felici di sgominare le streghe, e di chiamare
qualcun'altro quando si trovano contro a qualcosa di diverso.
Se i cacciatori si trovano a contrastare
nemici dotati di poteri, siano essi fisici, magici o spirituali, non sono
restii a richiedere pubblicamente un aiuto al Re e alla nobiltà; se poi queste
persone hanno abbastanza fegato per affrontare o meno questi pericoli è
un'altra questione. I cacciatori di streghe sono in grado di mettere insieme
una folla desiderosa di salvare le proprie case da qualche pericolo occulto, ma
sono molti meno quelli disposti ad affrontare tal pericolo in prima persona
(come un cacciatore di streghe sfortunato può capire a sue spese quando le cose
iniziano a prendere una brutta piega).
Per quanto i cacciatori di streghe
populisti possano talvolta lanciare un'accusa di vampirismo o di collusione coi
morti per rendere il processo fresco e divertente, di norma impallidiscono al
pensiero di affrontare qualcosa di così realmente pericoloso. Nella migliore
delle ipotesi passeranno il caso a un cacciatore di streghe professionista (in
modo molto tranquillo, con una buona scusa per non rovinare la propria
reputazione) e se ne andranno dalla città; nella peggiore delle ipotesi se ne
andranno semplicemente dalla città e cercheranno di dimenticare, come se non
avessero mai visto niente.
L'Ordine
di Saint Antoine
L'Ordine di Saint Antoine è il più vasto,
antico e potente ordine clericale dedicato alla caccia delle streghe. È
costituito da sacerdoti di Verena (e alcuni di Morr, Myrmidia, Ulric e Shallya),
autorizzati da uno speciale ordine reale danno la caccia alle streghe e alle
altre cose sovrannaturali che minacciano il Regno. Saint Antoine fu un
sacerdote di Verena che visse nel XVII secolo e divenne famoso per la propria
erudizione e determinazioni nel liberare il paese dalle streghe. Dopo essersi
trasferito nella grande città di Couronne, Antoine ottenne ancor più fama e
supporto, ricevendo richieste di viaggiare per tutta la Bretonnia per aiutare la
lotta contro le streghe. Il sovrano di quel tempo, Bernard II le Pieux, era
famoso per la sua fede e diede un grande supporto ad Antoine. Alla fine arrivò al punto di concedere al
chierico poteri straordinari che gli permisero di viaggiare ovunque all'interno
del Regno per cacciare le streghe con pieno supporto regio. Alla morte di
Antoine, Bernard venne incontro alle sue ultime volontà: sarebbe stato fondato
un ordine di sacerdoti con eguali convinzioni per svolgere il suo lavoro. Da
allora l'ordine di Saint Antoine, finanziati dal Re, dal Cardinale di Verena e
da altri generosi patroni, ha continuato a dare la caccia alle streghe. Anche
se negli ultimi decenni si è un poco ridotto, rimane privo di corruzione,
poiché soltanto i chierici realmente convinti della sua causa scelgono di
aderirvi al giorno d'oggi. Nello svolgimento del proprio dovere i membri
dell'ordine lavorano in stretto concerto con le Chiese locali e le autorità
giudiziarie, che di norma li sostengono per via del buon nome che l'ordine gode
lungo tutto il paese; i chierici in particolar modo vedono l'ordine di Saint
Antoine come una forza da rispettare e alla quale obbedire, in parte perché è
assai noto che il capo dell'ordine è in stretto contatto col Cardinale di
Verena. In alcune occasioni i sovrani stranieri di Estalia, Tilea, Principati
di Confine e l'Impero hanno richiesto l'aiuto dei membri dell'ordine di Saint
Antoine. In verità esiste un piccolo ramo tileano dell'ordine, attivo nel
sud-est dell'Impero.
Il tempio vereniano dedicato a Saint
Antoine a Couronne è il quartier generale di quest'ordine, che mantiene alcuni
templi, santuari e altre strutture (incluse, si dice, camere di tortura) nelle
più grandi città di Bretonnia. Il suo capo attuale è Martin d'Arromanches, un
venerabile, ma tenace e intelligente, sacerdote di Verena. I membri sono
supportati da pensioni che provengono dai fondi dell'ordine, anche se questi
non sono molto grandi; le donazioni all'ordine sono calate negli ultimi tempo.
Comunque l'ordine di Saint Antoine è ancora molto rispettato e compie un ottimo
lavoro nel proteggere le anime di tutti i bretoniani.
Cacciatori
di streghe bretoniani e regole
Come ci si potrebbe aspettare dopo quanto
letto sopra, i cacciatori di streghe bretoniani sono un po' diversi da quelli
descritti nel manuale di Martelli da Guerra. La carriera avanzata di Cacciatore
di streghe è essenzialmente pensata per un cacciatore militante in stile
imperiale che per compiere il proprio lavoro si basa principalmente sulla forza
delle armi e su una determinazione incrollabile. Questa carriera dovrebbe
comunque funzionare molto bene per un cacciatore di streghe fanatico a
Bretonnia, una persona che uccide senza rimorsi perseguendo la propria crociata
personale contro le streghe. Avrebbe certamente bisogno della competenza
militare, sebbene l'AdG possa decidere
di non consentirgli l'accesso all'abilità Parlare in pubblico, dopo di tutto
non ha molte opportunità di arringare le folle. Inoltre dovrebbe funzionare in
modo diverso anche l'ingresso a questa carriera. Ci vorrebbe un'esperienza
radicale, o l'incoraggiamento di un cacciatore di streghe, per convincere
qualcuno a intraprendere questa carriera. Tornare indietro dopo aver intrapreso
questo cammino sarebbe in effetti assai difficile, Perciò i requisiti per
entrare in questa carriera dovrebbero essere più flessibili.
I cacciatori di streghe professionisti
probabilmente non seguiranno la carriera di "Cacciatore di streghe"
come è elencata del manuale base. Cacciatore di streghe è piuttosto un titolo che
si attribuiscono per descrivere ciò che fanno, non tanto quello che sono,
quindi molti di loro potrebbero in realtà essere Studiosi, Avvocati, Chierici,
Maghi e forse anche Templari. Dovrebbero tutti avere accesso alle abilità che
rappresentano la conoscenza della stregoneria, come Storia, Identificare
oggetti magici, Percezione magica e Linguaggio segreto - Classico; i cacciatori
di streghe molto preparati potrebbero anche conoscere Linguaggio arcano -
Demoniaco o Parlare lingua - Linguaggio oscuro. In aggiunta a queste abilità,
che potrebbero essere acquisite passando tempo a studiare o a lavorare con un
altro cacciatore di streghe, un cacciatore professionista dovrebbe avere
accesso a tutte le altre normali abilità e all'equipaggiamento della propria carriera
regolare.
I cacciatori di streghe populisti non
dovrebbero decisamente seguire la carriera avanzata di Cacciatore di streghe.
Molti saranno Demagoghi, o al limite Agitatori, a rappresentare la loro natura
di fomentatori della plebaglia. Oltre al loro equipaggiamento normale
potrebbero avere una serie di abiti neri e tenebrosi (è così che la gente pensa che un cacciatore
di streghe si debba vestire) e uno o più pesanti tomi sulla stregoneria (che
vengono utilizzati più per figura che per altro, per essere consultati
drammaticamente e dai quali vengono citati brevi passi all'apice di un processo).
Tortura
a Bretonnia
Posso
ancora definirmi un essere umano? Ho sputato fuori l'anima e il cuore, ho
lasciato a nudo le mie paure più recondite e ho confidato in un' attenta
verifica dei malfattori. Prima di venire qui ero favorito fra le mie amanti per
la mia abilità musicale. Ora sarò fortunato se riuscirò a prendere di nuovo la
mia bella per mano senza scoppiare a piangere... Spero che tu sia soddisfatto,
amico mio.
-
Le Comte de Louanges, dopo essere stato torturato per tradimento.
Chi viene processato per stregoneria o
per altri reati gravi come il tradimento, l'omicidio e lo stupro, rischia
spesso di essere torturato. Generalmente i ricchi sono esonerati, mentre le
classi sociali più povere potrebbero condannate all'agonia soltanto per aver
rubato un pezzo di pane. Bretonnia non è sempre coerente ed efficace quando si
tratta di torturare, ma almeno è fantasiosa. Vengono utilizzati diversi tipi di
tortura, alcuni più violenti, crudeli e sanguinari di altri.
La durezza della tortura non è sempre
come ci potremmo aspettare; una presunta strega potrebbe essere trattata con
uno schiaccia-pollici o con la ruota, mentre un altro criminale potrebbe avere
la sfortuna di essere sottoposto allo Strappado. Alcuni invece non vengono
proprio torturati. In linea generale, comunque, le torture peggiori (la tortura
della corda, i cento tagli e la vergine di ferro) sono rare e riservate per i
crimini più gravi; traditori, vere streghe o peggio. Durante tutto il processo
di tortura alla vittima è sempre chiesto di confessare i propri crimini o di
rivelare ciò che l'aguzzino vuole sapere, talvolta con mormorii leggeri e
dolci, altre volte con imprecazioni, urla e botte.
La maggior parte delle autorità
giudiziarie di Bretonnia ha disponibili degli strumenti di tortura nelle
proprie prigioni o nelle segrete del signore locale; le città più grandi
possiedono anche camere di tortura semi-legali private dove, a pagamento,
possono essere utilizzati i metodi più atroci per estorcere informazioni alle
vittime.
Alcuni dei metodi di tortura utilizzati a
Bretonnia vengono descritti a seguire. In termini di gioco ogni volta che una
persona viene sottoposta a tortura deve effettuare un test di Volontà con un
modificatore sia per la gravità della tortura, sia per il numero di volte che
viene perpetuata. Generalmente ogni seduta di tortura dopo la prima durante la
stessa sessione darà un malus cumulativo di -10%, torture pesanti come ad esempio
i cento tagli, la corda o la vergine di ferro daranno anche un malus
addizionale di -10% o più al test di Volontà. Così, la prima seduta di tortura
verrà affrontata senza modificatori alla Volontà, ma la seconda avrà un malus
di -10%, la terza di -20%. Le torture più gravi potranno avere un malus
iniziali di -10%, che salirà a -20% nella seconda seduta e così via.
Se una qualsiasi prova è fallita, allora
il soggetto confesserà qualunque cosa che il torturatore vuole che confessi,
vera o meno che sia. Si noti che la tortura non deve necessariamente causare
molte ferite; il suo scopo è quello di causare il massimo dolore, non sempre un
danno invalidante. Inoltre la prova evidente di una tortura eccessiva è
sufficiente per far pendere le autorità nella direzione opposta, in quanto
altrimenti potrebbe esplodere una protesta pubblica.
Lo schiaccia-pollici e la ruota
infliggono una ferita durante il primo uso e una ferita per ogni due volte che
vengono applicate oltre la prima, oppure per ogni due livelli di aumentata
severità. Per esempio, una strega che è messa per la prima volta nella ruota e
che si rifiuta di confessare perde una ferita; assumendo che continua a tenere
a freno la lingua non subisce nessuna ferita per la seconda volta che viene
stretta sulla ruota, ma un'altra ferita sarà subita la volta successiva (la
terza). D'altra parte la tortura della corda, lo strappado e la vergine di
ferro potrebbero essere molto pericolose causando almeno D3+3 ferite per uso, a
lungo la corda ne causa D6+4.
Inoltre, ogni volta che viene applicata
la tortura, sottrai di uno la Resistenza della vittima. Quando questa
caratteristica arriva a zero, sviene e, se lasciata senza adeguate cure
mediche, potrebbe morire dopo aver subito alcune delle torture più gravi.
Schiacciapollici
(o Gresillons): Una morsa utilizzata per schiacciare i pollici della
vittima. È una tortura molto comune per le streghe bretoniane poiché lascia
pochi segni per le persone che intendono contestare i metodi dei cacciatori di
streghe.
Strappado:
Una tortura importata da Tilea nella quale le mani della vittima sono
legate dietro la schiena e assicurate a un paranco. Questo viene poi utilizzato
per sollevare in alto lo sventurato, in modo che alla fine le sue braccia e le
sue spalle si siano slogate. Dei pesi possono essere appesi agli arti per
aumentare l'agonia.
La
Corda: Una variante bretoniana particolarmente feroce di quella sopra. Dopo
essere stato solleato dal suolo, con le spalle già slogate e con grossi pesi
attaccati agli arti, il paranco viene improvvisamente allentato in modo da
cedere per diversi metri ,dopodiché che la corda viene tirata nuovamente. Chi
viene sottoposto alla Corda può ritrovarsi con ogni osso del corpo slogato o
rotto. Talvolta le braccia vengono strappate via. Pochi sopravvivono a più di
una seduta, e quelli che lo fanno sono pronti a confessare qualsiasi cosa... se
sono rimasti coscienti. In un famoso caso riguardante una vera strega (alla
fine bruciata sul rogo), Margherite Dolcine, subì non meno di nove applicazioni
di corda e non faceva altro che ridere ogni volta che i torturatori attoniti e
terrorizzati la tiravano su.
Punzecchiatura:
Basata sulla credenza che tutte le
streghe abbiano un punto "insensibile" da qualche parte sul proprio
corpo dove gli dèi oscuri hanno posto la loro benedizione. Il sospetto viene
spogliato e rasato completamente, spesso in pubblico, quindi punto centinaia di
volte con un ago o un piccolo coltello per cercare di trovare il "marchio
della strega". Il dolore e la perdita di sangue forzano molti in una
prematura confessione; un numero esiguo di vittime hanno davvero un
"marchio della strega" .
La Ruota: La vittima è fissata con polsi
e caviglie a una puleggia che viene gradualmente tirata.
Stivali
estaliani: Come si può intendere dal nome, questa tortura proviene
originariamente dall'Estalia. I piedi della vittima vengono chiusi in un paio
di "stivali" con morse che bloccano le gambe, a volte si tratta soltanto
di quattro assi di legno legate saldamente assieme. Quindi vengono strette
manualmente, oppure vengono martellati i tasselli frantumando ossa e
spappolando la carne.
Il
Lancio: La vittima ha una o più corde legate intorno al collo che vengono
strattonate violentemente. È molto più pericoloso e doloroso di quanto possa
sembrare, in particolare con aguzzini robusti e celle dalle pareti di pietra.
La
tortura dell'acqua: Questa dolorosissima ma complicata tortura consiste nel
forzare un tubo flessibile collegato a una grande botte d'acqua nella bocca e
nella gola del soggetto, costringendolo a bere costantemente, poiché il tubo è
costretto in fondo fino allo stomaco. Quando il tubo raggiunge lo stomaco viene
bruscamente ritirato, spesso causando lesioni interne, talvolta sventrando le
vittime e causando comunque un dolore immenso. Il processo ricomincia da capo
se la vittima si rifiuta di confessare.
I
Cento Tagli: Una tortura rara e particolarmente barbarica in cui la vittima
è legata nuda a un palo e il torturatore taglia via dita, orecchie e lembi di
carne fino a quando non confessa.
Tenaglie:
Tenaglie arroventate vengono utilizzate per strappare via pezzi di carne alle
vittime.
L'Ardente
Agonia: I piedi o le mani della vittima sono posti in una scatola di cuoio
o di piombo, che viene poi riempita sia con acqua o grasso bollente, o con
metallo fuso.
La
Vergine di Ferro: Questa rara quanto fatale e inusuale tortura, si pensa che possa essere di
importazione imperiale. Richiede uno speciale contenitore tagliato all'uopo in
modo simile a una bara verticale (talvolta con una bellissima fanciulla
intagliata sul coperchio, da cui il nome). Una volta che la vittima viene posta
nella bara un coperchio dotato di lunghe punte viene chiuso in modo tale che le
punte trafiggano la sua carne. Una vittima potrebbe essere lasciata sanguinante
nella Vergine di Ferro per una sofferenza sempre più grande, fino a quando la
bara non viene aperta o la vittima spira.
Ordalia
L'ordalia è un'altra forma comune per
giudicare una strega, alla quale di solito si ricorre in assenza di un
cacciatore di streghe. È basata su un'antica credenza della società rurale, che
come si può immaginare hanno una gran componente razionale. Comunque l'effetto
placebo è documentato (almeno a Bretonnia), ed è possibile che, chiamando in causa
le buone e legittime divinità, esse possano donare qualche reale potere a
questa superstizione.
Il concetto di base di un'ordalia è
quello di far compiere al sospettato di stregoneria una sorta di prova per
dimostrare se è una strega. Questa credenza è tenuta in altissima
considerazione e può essere allestita anche dal più sempliciotto dei contadini,
che apprezzano l'opportunità di fare qualcosa di fuori dall'ordinario o di
rifarsi su un membro della comunità particolarmente odiato.
Le tipiche prove dell'ordalia includono:
Nuoto:
Si tratta di gettare la strega nel più vicino ruscello, pozzo o stagno e vedere
se rimane a galla. Chi galleggia è una strega; chi va a fondo è innocente, ma
spesso annega comunque poiché i pochi spettatori non hanno né la volontà né
l'iniziativa di tirarlo fuori.
Ordalia
del Fuoco: Quest'ordalia richiede che il sospettato afferri una barra di
ferro rovente e che la porti per venti passi. Se la conseguente bruciatura,
dopo essere stata fasciata per una settimana, è guarita, allora il sospettato è
una strega, se si aggrava allora è innocente.
Ordalia
della Fede: In questa prova la "strega" è chiamato a recitare un
classico catechismo contro la magia nera, che i sospettati sono autorizzati a
sentire una volta prima di ripeterlo di nuovo. Se il sospettato fa il minimo
errore nella pronuncia o mette una significativa pausa allora è colpevole.
Molti villaggi affideranno l'apprendimento di questo catechismo al loro residente
maschio più anziano, conosciuto come "La
preuve des fees". Una traduzione approssimativa potrebbe essere:
"Siate disfatte legioni delle
tenebre, e andatevene da questo luogo. Possano i nostri cuori essere audaci e
che le nostre parole siano vere, e possiate non infastidirci mai più".
Svegliarsi
e camminare: Questa prova è particolarmente favorita dalle autorità più
"clementi", poiché è un po' meno crudele e sporca delle altre prove e
delle torture. In sostanza la strega viene privata del sonno. È messa in una camera
continuamente illuminata, chiusa in tal modo che non v'è nessuna differenza tra
giorno e notte e lasciata legata alla costante presenza di guardie. Ogni volta
che il sospetto fa cenno di addormentarsi le guardie (che fanno turni per poter
lavorare pienamente) lo scuotono per svegliarlo o gli fanno un bagno con
l'acqua fredda. Pochi sono in grado di sostenere questa prova per più di
qualche giorno, quindi sono pronti a confessare qualsiasi cosa purché gli sia
permesso finalmente di riposare in pace.