mercoledì 31 luglio 2013

Nippon, una nazione del mondo di Martelli da Guerra [Sesta Parte] - Religione

Religione


I nipponici sono profondamente religiosi, proprio come gli abitanti del Vecchio Mondo, ma in un modo
differente. La loro religione ufficiale è lo Shinto, e così è da migliaia di anni. Un misto tra culto degli avi, divinazione, culto della natura, culto degli eroi leggendari e sciamanesimo. La natura umana è profondamente buona, ma è stata inquinata da forze esterne, il loro credo è incentrato sulla venerazione dei Kami, vere e proprie divinità. Lo Shinto ne descrive un numero incalcolabile, ogni montagna, ogni mare, fiume, roccia, foresta, albero o animale ne possiede uno. D'altro canto anche gli uomini sono imparentati coi Kami, tant'è che il primo imperatore discende da essi. Lo Shinto riconosce anche l'esistenza di spiriti maligni, che sono diversi dagli aspetti distruttivi e vendicativi dei Kami buoni.
Ogni abitazione, sia di popolano che di nobile ha un piccolo tempio dedicato alle loro particolarità divinità, anche se tutti gli dèi dello Shinto vengono venerati in un modo o nell'altro. I contadini adorano spesso i loro dèi in luoghi naturali come grotte, scogli o falesie, offrendo riso e sake (una bevanda alcolica fatta col riso). Molte delle pratiche di adorazione che avvengono in Nippon sarebbero inaudite nel Vecchio Mondo. I riti di purificazione sono una di quelle cose che non si inseriscono bene nel vangelo di Sigmar. I riti di purificazione si fanno otto giorni all'anno, e l'uomo e la donna che li esercita, idealmente, deve essere completamente nudo. Possono essere esercizi di respirazione e meditazione, che vengono ritenuti rinsaldanti per la forza, e poi un'immersione nelle acque gelide dell'inverno. Il bagno rituale purifica anima e corpo. Quando escono dall'acqua gli uomini e le donne si stringono la mano in modo vigoroso, che in termini spirituali rappresenta l'agitazione dell'anima.
Ci sono innumerevoli cerimonie religiose dedicate a tutti gli dei Shinto prima dell'alba dell'anno nuovo. In tutto il Nippon milioni di persone affollano questi festival, ciascuno portando piccole candele su piatti di bambù per vedere la fiamma sacra che si rinnova ogni anno. Sono i monaci ad accendere la fiamma sacra, mentre la gente ritorna a casa riaccende tutte le fiamme a casa propria. Similmente tutte le decorazioni dei templi, i giocattoli dell'anno passato e molti effetti personali vengono bruciati in diversi templi e in grandi falò. Tutt'attorno i bambini battono il terreno con grossi bastoni, girando e gridando per spaventare il male che viene fuori. Nel Vecchio Mondo un sacerdote si dedica a una specifica divinità, nel Nippon egli adora tutti i Kami contemporaneamente. Ma anche in Nippon esistono dèi più popolari di altri, come la dea del sole. Alcuni nipponici sono quasi monoteisti perché la venerano in modo quasi esclusivo. Nessun sacerdote conosce tutti i Kami, differiscono da zona a zona del paese e sono un numero incalcolabile.
Gli adoratori dello Shinto di solito sono neutrali, alcuni di loro sono legali o buoni, ma mai malvagi o caotici.
I simboli associati a questa religione sono numerosi: alberi, fiumi, montagne, il sole, le stelle, le nuvole, la pioggia, la neve, gli eroi, gli imperatore del passato. Ma esistono anche simboli astratti: croci, cerchi, spirali sacre simile a quelle dell'Antica Fede.
I sacerdoti dello Shinto indossano vesti bianche, soprattutto quando compiono i riti sacri. I vestiti possono variare a seconda di rango e ordine.
Lo Shinto è il culto del Nippon, proprio dei nipponici. Anche se è conosciuto nel Catai, viene ignorato. Fuori dall'Oriente è conosciuto solo nel quartiere nipponico di Marienburg, il Nipponsstad.
Come l'Antica Fede, lo Shinto si basa sul mondo naturale e i suoi luoghi di culto sono i monti, le foreste, le radure, piuttosto che i templi. Ma giacché è la religione ufficiale di un impero, dove è diffusa sono stati eretti anche templi. La loro architettura è molto bella, spesso hanno ampie scalinate in pietra ed enormi portali di legno (torii), il passaggio e l'unione tra i due mondi. Il tempio può essere in muratura o in legno e carta, al suo interno ci sono gli altari. A volte dentro ci sono dei piccoli edifici contenenti campane il cui martelletto è un tronco d'albero appeso. Forma e decorazioni variano notevolmente a seconda della divinità patrona del luogo, delle tradizioni locali, dell'ordine monastico residente. In tutti i templi si festeggiano giorni sacri, ma ognuno possiede le proprie.
Chi vuole oltrepassare i torii deve purificarsi a una fontana posta dinnanzi a esso, dove è possibile lavarsi le mani e la lingua, anche se i più devoti fanno un bagno completo. Questo rito indica una minima purificazione dell'anima, indispensabile per essere ascoltati dai Kami.
La religione del Catai e del Vecchio Mondo è indifferente allo Shinto. Nel Nippon sono conosciuti soltanto due dèi del Vecchio Mondo: Haendryk e Manann, i sacerdoti Shinto li riconoscono come Kami e vedono di buon occhio Manann come dio degli oceani e dei mari, così come il materiale di Haendryk.
Lo Shinto è contrario a ogni forma di culto caotico e culti che comportano la dannazione dell'anima, come le pratiche negromantiche o demonologiche.
Lo Shinto è ricco di celebrazioni:  equinozi, giornate di raccolto, anniversari dei templi, etc.
Lo stesso imperatore è considerato una divinità ed è sacerdote supremo del culto. In genere durante i riti, in un giardino sacro, all’interno di un tempio, il sacerdote officiante offre i frutti della terra e del raccolto invocando le benedizioni dei Kami sul Nippon.
Le festività vengono celebrate ovunque e da tutti, e tutti i Kami vengono festeggiati in un modo o
nell’altro; i popolani portano omaggi sui luoghi sacri, benché a volte si tratti solo di rocce o di un albero, e
qui vengono deposti sale, acqua,sakè, vegetali, dolci o pesce. Altri giorni sacri prevedono grandi festeggiamenti, più simili ai carnevali del Vecchio Mondo, oppure eventi molto particolari come la distruzione e il susseguente ricostruzione di un tempio, oppure quella che si svolge a Hyudo alla fine dell’inverno. In tal modo l’intera comunità si purifica, e la distruzione- ricostruzione del tempio esplica perfettamente un rito di rinascita.
Lo Shinto è aperto a tutti gli uomini, il sacerdozio è possibile anche alle donne, anche se il loro numero è molto ridotto. Tutti coloro che vogliano intraprendere il sacerdozio Shinto devono seguire i seguenti precetti: essere grati per le benedizioni dei Kami e degli antenati, osservare i riti sacri, essere onesti e sinceri, illuminati e puri di cuore, non uccidere un animale selvatico senza motivo, aiutare gli altri e fare favori senza sperare di ottenere ricompense, legare sé stessi agli altri nell'armonioso riconoscimento del volere dell'imperatore, pregare la prosperità della terra e del popolo.
I chierici Shinto possono utilizzare la Magia Minore, la Magia da battaglia, la Magia
Elementale e quella Druidica. Un chierico Shinto può spendere 100 PE per tirare sulla tabella delle abilità dei ranger durante la carriera di Iniziato o di qualunque livello da Chierico. Se possiede già l’abilità deve ritirare.
Se un chierico trasgredisce uno dei precetti o agisce in maniera contraria allo Shinto, riceverà numerosi segni da parte dei Kami scontenti, spesso gli invieranno degli spiriti animali come messaggeri. Le proveda affrontare per redimersi variano a seconda della gravità. Le colpe minori richiedono un eremitaggio per un periodo piuttosto lungo (il PG deve perdere 1 o 2 sessione di GdR); altre prove riguardano la ristrutturazione di un altare ormai perduto in zone lontane e pericolose o nel recupero di un sacro artefatto.
Le benedizioni dello Shinto prevedono un tiro sulla Tabella delle Abilità dei Ranger oppure
la possibilità di lanciare un incantesimo della Magia di Battaglia, Druidica o Elementalistica (che il
personaggio possa usare) senza spendere PM.

I Kami

Kami significa "quello che sta al di sopra", ovvero sopra l'umanità. Le seguenti divinità sono parte del pantheon Shinto generale che tutte le persone sane di mente adorano e riveriscono, per farla semplice sono "i tipi giusti".

Izanigi, dio dei cieli
Izammi, dea madre
Izana, dea del sole
Mashi, dio dell'acqua
Hachiman, dio della guerra
Kosei, dio dell'inverno
Kaminota, dio della terra e dei vulcani
Shimizu, dio dell'arte

I Kami proibiti
Il culto di queste divinità è fuori legge, poiché molti di loro fanno scaturire qualcosa di male nelle persone, cioè il furto, la menzogna, la codardia e l'omicidio. Questi dèi non appartengono allo Shinto e chiunque venga scovato ad adorarli viene immediatamente condannato a morte, anche se il culto di Sho è condannato col taglio degli arti, di norma le mani. Nota che solo il Gran Gojira è un vero dio, gli altri sono definiti come divinità minori espulse dai cieli quando il mondo era giovane.
Malgrado la divinità caotica principalmente adorata sia Tsien-Tsin, la seconda in classifica, visto anche la notevole importanza della classe militare nel Nippon, è, il Gran Gojira. Il suo culto non è molto diffuso in Catai, escludendo l’enclave della Pagoda Rossa, ma nel Nippon  i suoi seguaci, oltre a essere molto forti, stanno guadagnando un' influenza che è sconosciuta nel Vecchio Mondo. Il Gran Yabu è il patrono di piccoli culti clandestini, soprattutto fra le classi meno agiate e afflitte da piaghe e carestie. Zai-Neshi, al contrario, è diffuso tra le classi agiate urbane e mercantili (Chissà quante geisha venerano segretamente il Principe della Lussuria?)

Sho, signore del furto e dell'inganno (Ranald)
Akira, signore dell'omicidio (Khaine)
Tsien-Tsin, maestro dei quindici diavolo (Tzeentch)
Gran Gojira, dio della rabbia e della distruzione (Khorne)
Zai-Neshi, principe della lussuria (Slaanesh)
Gran Yabu, signore della malattia e della decadenza, o signore dell'ingordigia (Nurgle)

Vim-to
Il Vimtaoismo fu introdotto dall'Ind nel Catai in un'epoca imprecisata tra il 400 e il 500 CI, e da qui nel Nippon intorno pochi secoli dopo. Il Vim-to deriva dal Vimataoismo, che a sua volta deriva dagli insegnamenti di un saggio dell'Ind, Simda.
Questo profeta e visionario visse millenni fa nell’Ind. Nacque principe dell’antica città-stato di Bonares. Studiò i culti delle varie Divinità della propria terra natale, finché si fermò nella regione di Sarnath a meditare sulla sua scelta. Rimase per quaranta giorni senza cibo e acqua in balia dei demoni. Sopravvisse soltanto grazie alla sua forza di volontà. Dopodiché si rialzò e incominciò a parlare, descrivendo il cosmo come una semplice macchia nell’immensità ed eternità dei vari piani esistenziali. La Legge ed il Caos, la bontà e la malvagità, la miseria e la pace sono solo delle condizioni dell’esistenza. L’Illuminazione permette di fuggire da tutte queste catene. Divenendo un tutt'uno col cosmo, superando le preoccupazioni del proprio “universo” si potrà raggiungere la meta sperata. Alla fine di questo sermone Simda, semplicemente, scomparve. Da alcuni di coloro che lo ascoltarono incominciò a diffondersi una nuova religione. In breve tempo le piccole sette si svilupparono in grossi culti che esprimevano pace, non-aggressione e bontà che attrasse velocemente molti membri delle caste medie e perfino il Re-Imperatore Akarna. Egli era un grande condottiero ma alla fine della battaglia della Piana di Karnak alla vista dei numerosissimi uomini e hobgoblin morenti fu disgustato a tal punto che ruppe Agni Astra, il suo magico arco del fuoco, e abbandonò tutto ciò che possedeva per indossare le vesti di un povero monaco di Simda. Da li in avanti il culto si diffuse anche nelle altre nazioni. coste. Nei secoli gran parte dei cataiani si convert' e ovunque si diffusero eremiti e monasteri. In seguitò subì delle persecuzioni per mano di altri culti, ma alla fine si riaffermò con forza. Uno dei fattori che determinò lo sviluppo del Vimtaoismo era la possibilità di qualsiasi credente di divenire un bonzo, e quindi fuggire da una vita di duro lavoro e servitù. Una leggenda vuole che un avatar della divinità della legge Alluminas abbia dato il beneplacito all'umanità di seguire questo culto.
Diffuso in tutto l’Oriente, ne esistono tre distinte variabili. La più antica e “pura” è quella diffusa nell’Ind e nel Tialan. La corrente Legalista, di origine cataiana, è diffusa negli Imperi del Catai e del Nippon. Mentre nel Kitsevara si presenta in una forma mistica e segreta praticata solo tra le loro alte montagne.
Per quanto riguarda l'allineamento neutrale e buono sono i preferiti. Il legale è accettato solo nel Catai e nel Nippon. Il caotico e il malvagio sono proibiti.
Il Vim-to è in buoni rapporti con lo Shinto e spesso le due credenze finiscono per amalgamarsi in un sincretismo che non viene osteggiato né trovato contradditorio.
I bonzi portano ampie vesti di color arancione o bianco a seconda del proprio monastero, posseggono anche una collana di noccioli per pregare e talvolta un bastone con in cima una ruota puntuta, che simboleggia il continuo ciclo della vita e della sofferenza.
I seguaci del Vim-to devono rispettare la vita e cercare di far cessare la sofferenza, ovunque essa sia. Devono evitare gli spargimenti di sangue (fatto talvolta disatteso). Onorare l’ordine naturale. Astenersi dal mangiare carne, consumare alcool e dal sesso (fatto che viene spesso disatteso). In caso contrario non si può raggiungere la salvezza. Ogni giorno compiere almeno cinque ore di meditazione.
Il Vim-to ha una precisa idea di aldilà: i morti raggiungono l’Incontaminata Terra della Beatitudine, ove non esistono sofferenze. Ma ogni anima ritornerà a compiere altri innumerevoli cicli sulla terra. Grazie all’illuminazione si può ritrovare la memoria dei vari passaggi.
I templi e gi altari possono essere trovati un po’ ovunque. In genere gli stessi monasteri fungono da tempi. I monasteri sono tutti molto simili, benché la loro ampiezza vari a seconda del numero dei monaci (che può andare dai 10 ai 500). La struttura è tipicamente orientale, benché quelli montani, eretti su alture in posizioni spesso incredibili, hanno una struttura particolare con mura scarlatte e con un immenso portone in legno sovrastato da fregi straordinari. In tutti è presente una statua di Vimta (Simda), in genere nella tipica posizione del loto, un'immensa campana scandisce la giornata dei monaci.
Ogni monastero venera come santi i suoi maestri (chiamati Bhodisattva).
Prove minori richieste dal culto consistono nel chiedere l’elemosina per le strade o compiere determinati lavori nel monastero. Prove maggiori richiedono un periodo più o meno lungo di ascetismo, o compiere determinate missioni per il monastero in territori pericolosi.
Esistono anche le penitenze, simili alle prove, ma più dure e faticose. Una delle più comuni è il digiuno.

La nascita di Simda (il primo giorno di primavera) è la principale festività. L’illuminazione di Simda (nel tardo autunno) è anch'essa molto importante. Esistono poi le varie festività proprie dei vari monasteri.

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