sabato 14 dicembre 2013

Tilea, Prima Parte

La Terra di Tilea

Le litigiose repubbliche e principati che popolano Tilea sono molto diverse tra loro, ma sono tutte devastate dalla discordia e dal dissenso, ma del resto hanno combattuto per secoli le une contro le altre. Questi territori sono uniti sotto un unico aspetto: sono tutte d'accordo sul fatto che i tileani sono i guerrieri più coraggiosi e i maggiori artigiani del mondo!

Tilea Antica
Tilea è il nome delle terre fertili circondate dal caldo e sereno Mar Tileano. La regione è separata dal continente per via delle alte montagne. A nord corrono i Picchi Irrana che si stagliano come denti contro il cielo, oltre a essi ci sono i più alti e pericolosi picchi, conosciuti come le Cripte, solo un nano può sperare di attraversarli, a patto che utilizzi uno degli esigui passi
A est c'è la lunga e aspra catena montuosa degli Apuccini che dividono la pianura della Tilea dai selvaggi Principati di Confine. Nei tempi passati feroci tribù di orchi sciamavano fuori dalle Malelande attraversando la regione oggi retta dai Principi di Confine e i Monti Apuccini per saccheggiare la ricca Tilea. I monti restano pericolosi e gli orchi razziatori restano una piaga, ma oggi non si possono paragonare a quello che furono.
A ovest i Monti Abasko separano Tilea dall'arida piana dell'Estalia. L'unico grande Stato tileano che si affaccia su questo lato del Mar Tileano è Tobaro, che beneficia della difesa naturale garantita dalle montagne e dalla frastagliata costa coi suoi numerosi isolotti rocciosi.

Le Origini Mitiche dei Tileani
Gli studiosi elfi raccontano di una misteriosa città che scomparve al di sotto delle Paludi della Rovina in un remoto passato. Questa antica città era chiamata Til, Tilae o forse Tylos, non vi è modo di saperlo con certezza. Tylos o Tyleus è anche il nome di una figura leggendaria del folklore dei tileani. Se questa leggenda è vera ciò significa che i tileani moderni discendono dal popolo primitivo che dimorava dentro e attorno la strana e antica città che scomparve sotto le Paludi della Rovina.
Sebbene i tileani di oggi non siano probabilmente i discendenti diretti dei cittadini di Tylos, che perirono nel cataclisma che inghiottì la città, essi devono discendere dalle tribù che piantavano le sementi per nutrire e vestire gli abitanti della vicina metropoli. Una leggenda narra che una decima composta da schiavi riscossi dalle tribù veniva mandata ogni anno a Tyleus per lavorare ai suoi grandi progetti edili. Quando la città di Tylos (se questo fu realmente il suo nome) incontrò la propria distruzione, senza dubbio aveva richiesto un pesante onere di tributi dalle regioni circostanti.

Il Paesaggio Tileano
Tilea è una terra calda e soleggiata rispetto all'Impero o a Bretonnia. Difatti le regioni più meridionali possono essere un po' aride in estate inoltrata. Di converso le pianure costiere sono verdi, fertili e facili da mettere a coltura. È una terra ricca e abbondante, il mare è pieno di pesce e le pendici delle montagne, celate dentro incerte aree boschive sono un ottimo territorio per la caccia. I tileani sono famosi per il buon cibo e il buon vino, c'è una terribile rivalità tra bretoniani e tileani per stabilire quale delle due cucine sia la più nota!
I Monti Apuccini sono irregolari, nudi e hanno una scarsa vegetazione, ma non sono molto freddi né nevosi come i più alti picchi montani più a nord. I Monti Abasko sono simili, ma i Monti Irrana, essendo parte delle Cripte, sono più freddi e pericolosi.
Le Paludi della Rovina sono esattamente come il loro nome suggerisce: una vasta distesa di squallidi e pericolosi acquitrini. I tileani non vi si avventurano quasi mai e, se lo fanno, raramente tornano indietro.
Il Mar Tileano è placido e caldo. A volte è tempestoso, ma è pericoloso soltanto intorno alle isole rocciose della costa a sud di Tobaro e nella Corrente dei Pirati. Escludendo ciò il mare è calmo e facile da navigare per imbarcazioni di piccole dimensioni e per le eleganti galee. Ciò ha ampiamente beneficiato al commercio marittimo tra le città tileane, ma ha anche reso le coste vulnerabili ai pirati, ai corsari arabi e ai razziatori provenienti da lontano, come da Norsca e persino Naggaroth.

Le Rovine Decadenti di una Passata Età dell'Oro
Molti anni fa gli elfi di Ulthuan attraccarono ai porti sul Mar Tileano, qui fondarono molte colonie come parte delle proprie reti commerciali nel Vecchio Mondo. Le rovine di molte di queste colonie sono ora sepolte sotto le città tileane, che furono costruite in seguito, ma ne esistono alcune che ancora giacciono abbandonante come cumuli di macerie e colonne abbattute invase da fiori ed edera. Qui i tombaroli scavano buche per cercare antiche gemme elfiche e cimeli.
Non si ha notizia di rovine elfiche poste vicino alle Paludi della Rovina. Forse perché gli elfi scelsero di evitare l'antica città di Tylos che era senza dubbio abitata da umani selvaggi e primitivi. Gli elfi commerciavano con gli umani, e magari è da questi mercanti elfi che i tileani hanno ereditato la propria tradizione mercantile. La cultura superiore e la tecnologia altamente sviluppata degli elfi deve aver fatto una forte impressione nella gente di Tylos, che dopo l'arrivo degli elfi sviluppò una piccola conoscenza metallurgica e persino la scrittura.

L'Ascesa delle Città-Stato Tileana
In seguito all'abbandono del Vecchio Mondo da parte degli elfi, le tribù tileane erano già stanziate lungo le fertili pianure costiere. Malgrado condividessero le medesime origini e tradizioni, gli insediamenti che crebbero sulle rovine elfiche non furono mai uniti in un singolo regno. Ci sono almeno due buone ragioni per spiegare ciò:
Prima di tutto, al contrario dell'Impero e di Bretonnia, Tilea ha avuto la buona sorte di non essere devastata dagli orchi e i goblin come conseguenza della guerra tra elfi e nani e in seguito all'abbandono delle città elfiche. Questo è dovuto alle barriere garantite dalle alte montagne presenti su tutti i lati. I tileani non dovettero lottare per sopravvivere contro questa razza selvaggia e combattere per il possesso della terra. Vero è che gli skaven vennero a infestare le rovine sgretolate delle Paludi della Rovina, ma questi invasori preferirono nascondersi e di rado apparire nelle terre circostanti. La vita civile, la cultura e in particolare il commercio furono in grado di fiorire mentre la gente del nord pensava solo alla guerra in un'aspra e prolungata contesa contro gli orchi e i goblin. Quando queste tribù selvagge eventualmente irromperanno a Tilea, troveranno città popolose con mura possenti ed eserciti ben equipaggiati a resistergli.
Secondo fatto, i tileani hanno una mentalità indipendente, una grande forza di volontà e, come dice qualcuno, sono impossibile da governare con vigore. L'orgoglio tileano e la lealtà vanno prima e innanzitutto alla propria famiglia, al proprio circondario e solo per ultimo alla propria città. Ciò significa che ogni tentativo di creare un impero tileano è stato aspramente osteggiato. Le città possono resistere per anni alle mira di un tiranno e se qualcuno provasse a soggiogare diverse città e iniziasse a farsi chiamare "re" o "imperatore", la sua rovina sarebbe segnata e la seguirebbe piuttosto rapidamente un orrendo assassinio!

Geni Tileani

Le vivaci menti tileane giustificano i molti grandi artisti, architetti, studiosi, esploratori, mercanti, inventori geniali, astronomi, diplomatici e maghi per i quali Tilea è rinomata. Può darsi che ciò sia dovuto all'antica influenza elfica. I primi contatti con una tale avanzata civiltà potrebbe essere la ragione per cui i tileani sono così diversi dalle genti dell'Impero e di Bretonnia.



Tratto da Dogs of War per WFB.

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