La Terra di
Tilea
Le litigiose
repubbliche e principati che popolano Tilea sono molto diverse tra loro, ma
sono tutte devastate dalla discordia e dal dissenso, ma del resto hanno
combattuto per secoli le une contro le altre. Questi territori sono uniti sotto
un unico aspetto: sono tutte d'accordo sul fatto che i tileani sono i guerrieri
più coraggiosi e i maggiori artigiani del mondo!
Tilea Antica
Tilea è il
nome delle terre fertili circondate dal caldo e sereno Mar Tileano. La regione
è separata dal continente per via delle alte montagne. A nord corrono i Picchi
Irrana che si stagliano come denti contro il cielo, oltre a essi ci sono i più
alti e pericolosi picchi, conosciuti come le Cripte, solo un nano può sperare
di attraversarli, a patto che utilizzi uno degli esigui passi
A est c'è la
lunga e aspra catena montuosa degli Apuccini che dividono la pianura della
Tilea dai selvaggi Principati di Confine. Nei tempi passati feroci tribù di
orchi sciamavano fuori dalle Malelande attraversando la regione oggi retta dai
Principi di Confine e i Monti Apuccini per saccheggiare la ricca Tilea. I monti
restano pericolosi e gli orchi razziatori restano una piaga, ma oggi non si
possono paragonare a quello che furono.
A ovest i
Monti Abasko separano Tilea dall'arida piana dell'Estalia. L'unico grande Stato
tileano che si affaccia su questo lato del Mar Tileano è Tobaro, che beneficia
della difesa naturale garantita dalle montagne e dalla frastagliata costa coi
suoi numerosi isolotti rocciosi.
Le Origini
Mitiche dei Tileani
Gli studiosi elfi raccontano di una misteriosa città che scomparve al di sotto delle Paludi della Rovina in un remoto passato. Questa antica città era chiamata Til, Tilae o forse Tylos, non vi è modo di saperlo con certezza. Tylos o Tyleus è anche il nome di una figura leggendaria del folklore dei tileani. Se questa leggenda è vera ciò significa che i tileani moderni discendono dal popolo primitivo che dimorava dentro e attorno la strana e antica città che scomparve sotto le Paludi della Rovina.
Gli studiosi elfi raccontano di una misteriosa città che scomparve al di sotto delle Paludi della Rovina in un remoto passato. Questa antica città era chiamata Til, Tilae o forse Tylos, non vi è modo di saperlo con certezza. Tylos o Tyleus è anche il nome di una figura leggendaria del folklore dei tileani. Se questa leggenda è vera ciò significa che i tileani moderni discendono dal popolo primitivo che dimorava dentro e attorno la strana e antica città che scomparve sotto le Paludi della Rovina.
Sebbene i
tileani di oggi non siano probabilmente i discendenti diretti dei cittadini di
Tylos, che perirono nel cataclisma che inghiottì la città, essi devono
discendere dalle tribù che piantavano le sementi per nutrire e vestire gli
abitanti della vicina metropoli. Una leggenda narra che una decima composta da
schiavi riscossi dalle tribù veniva mandata ogni anno a Tyleus per lavorare ai
suoi grandi progetti edili. Quando la città di Tylos (se questo fu realmente il
suo nome) incontrò la propria distruzione, senza dubbio aveva richiesto un
pesante onere di tributi dalle regioni circostanti.
Il Paesaggio
Tileano
Tilea è una
terra calda e soleggiata rispetto all'Impero o a Bretonnia. Difatti le regioni
più meridionali possono essere un po' aride in estate inoltrata. Di converso le
pianure costiere sono verdi, fertili e facili da mettere a coltura. È una terra
ricca e abbondante, il mare è pieno di pesce e le pendici delle montagne, celate
dentro incerte aree boschive sono un ottimo territorio per la caccia. I tileani
sono famosi per il buon cibo e il buon vino, c'è una terribile rivalità tra
bretoniani e tileani per stabilire quale delle due cucine sia la più nota!
I Monti
Apuccini sono irregolari, nudi e hanno una scarsa vegetazione, ma non sono
molto freddi né nevosi come i più alti picchi montani più a nord. I Monti
Abasko sono simili, ma i Monti Irrana, essendo parte delle Cripte, sono più
freddi e pericolosi.
Le Paludi
della Rovina sono esattamente come il loro nome suggerisce: una vasta distesa
di squallidi e pericolosi acquitrini. I tileani non vi si avventurano quasi mai
e, se lo fanno, raramente tornano indietro.
Il Mar
Tileano è placido e caldo. A volte è tempestoso, ma è pericoloso soltanto
intorno alle isole rocciose della costa a sud di Tobaro e nella Corrente dei
Pirati. Escludendo ciò il mare è calmo e facile da navigare per imbarcazioni di
piccole dimensioni e per le eleganti galee. Ciò ha ampiamente beneficiato al
commercio marittimo tra le città tileane, ma ha anche reso le coste vulnerabili
ai pirati, ai corsari arabi e ai razziatori provenienti da lontano, come da
Norsca e persino Naggaroth.
Le Rovine
Decadenti di una Passata Età dell'Oro
Molti anni fa
gli elfi di Ulthuan attraccarono ai porti sul Mar Tileano, qui fondarono molte
colonie come parte delle proprie reti commerciali nel Vecchio Mondo. Le rovine
di molte di queste colonie sono ora sepolte sotto le città tileane, che furono
costruite in seguito, ma ne esistono alcune che ancora giacciono abbandonante
come cumuli di macerie e colonne abbattute invase da fiori ed edera. Qui i
tombaroli scavano buche per cercare antiche gemme elfiche e cimeli.
Non si ha
notizia di rovine elfiche poste vicino alle Paludi della Rovina. Forse perché
gli elfi scelsero di evitare l'antica città di Tylos che era senza dubbio
abitata da umani selvaggi e primitivi. Gli elfi commerciavano con gli umani, e
magari è da questi mercanti elfi che i tileani hanno ereditato la propria
tradizione mercantile. La cultura superiore e la tecnologia altamente
sviluppata degli elfi deve aver fatto una forte impressione nella gente di
Tylos, che dopo l'arrivo degli elfi sviluppò una piccola conoscenza
metallurgica e persino la scrittura.
L'Ascesa
delle Città-Stato Tileana
In seguito
all'abbandono del Vecchio Mondo da parte degli elfi, le tribù tileane erano già
stanziate lungo le fertili pianure costiere. Malgrado condividessero le
medesime origini e tradizioni, gli insediamenti che crebbero sulle rovine
elfiche non furono mai uniti in un singolo regno. Ci sono almeno due buone
ragioni per spiegare ciò:
Prima di
tutto, al contrario dell'Impero e di Bretonnia, Tilea ha avuto la buona sorte
di non essere devastata dagli orchi e i goblin come conseguenza della guerra
tra elfi e nani e in seguito all'abbandono delle città elfiche. Questo è dovuto
alle barriere garantite dalle alte montagne presenti su tutti i lati. I tileani
non dovettero lottare per sopravvivere contro questa razza selvaggia e
combattere per il possesso della terra. Vero è che gli skaven vennero a
infestare le rovine sgretolate delle Paludi della Rovina, ma questi invasori
preferirono nascondersi e di rado apparire nelle terre circostanti. La vita
civile, la cultura e in particolare il commercio furono in grado di fiorire
mentre la gente del nord pensava solo alla guerra in un'aspra e prolungata
contesa contro gli orchi e i goblin. Quando queste tribù selvagge eventualmente
irromperanno a Tilea, troveranno città popolose con mura possenti ed eserciti
ben equipaggiati a resistergli.
Secondo
fatto, i tileani hanno una mentalità indipendente, una grande forza di volontà
e, come dice qualcuno, sono impossibile da governare con vigore. L'orgoglio
tileano e la lealtà vanno prima e innanzitutto alla propria famiglia, al
proprio circondario e solo per ultimo alla propria città. Ciò significa che
ogni tentativo di creare un impero tileano è stato aspramente osteggiato. Le
città possono resistere per anni alle mira di un tiranno e se qualcuno provasse
a soggiogare diverse città e iniziasse a farsi chiamare "re" o
"imperatore", la sua rovina sarebbe segnata e la seguirebbe piuttosto
rapidamente un orrendo assassinio!
Geni Tileani
Le vivaci
menti tileane giustificano i molti grandi artisti, architetti, studiosi,
esploratori, mercanti, inventori geniali, astronomi, diplomatici e maghi per i
quali Tilea è rinomata. Può darsi che ciò sia dovuto all'antica influenza
elfica. I primi contatti con una tale avanzata civiltà potrebbe essere la
ragione per cui i tileani sono così diversi dalle genti dell'Impero e di
Bretonnia.
Tratto da Dogs of War per WFB.
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