Le Streghe Elfe di Naggaroth
Di Richard Halliwell
Di tutte le forze degli elfi oscuri, le streghe elfe sono di gran lunga
le più spaventose e terribili, queste guerriere assetate di sangue hanno
giurato di cercare la morte in battaglia per la gloria del loro oscuro signore
Khaine. Richard Halliwell ha scovato questo documento agghiacciante sul ritorno
delle streghe dopo millenni di silenzio nella battaglia di Rrinnhasha.
Coi miei stessi occhi ho visto le guglie raccapriccianti di Naggarond.
Ho calcato le sue vie. Ho vissuto la sua follia.
- Naggaroth -
- L'esilio -
I
Regni Elfici sono sparsi lungo un centinaio di isole nell'Oceano Occidentale e
nella frontiera orientale del Nuovo Mondo. Ulthuan è la più grande delle isole
elfiche, la sua capitale, Lothern, che è sede del Concilio degli Eldar. Sotto
l'egida del Re di Lothern, il più potente tra i monarchi elfi, governa i regni
più disparati.
Millenni
fa i Malteeras, o il Popolo del Nord,
abbandonarono i loro vecchi dèi e soccombettero all'oscura seduzione del caos
iniziando ad adorare Slaanesh, il signore del piacere. Costoro gettarono i
Regni Elfici in una terribile guerra civile: battaglie crudeli e sanguinose
imperversarono lungo le isole per più di settecento anni prima che i Regni
Elfici finalmente sconfissero i Malteeras
nella battaglia navale della Secca di Deloth. Sconfitti e quasi sterminati, i Malteeras sopravvissuti fuggirono verso
il Nuovo Mondo, verso una terra chiamata Naggaroth, la Terra Gelata, dove
presero il nome di Druchii, o elfi oscuri.
Mortalmente
sfiancati dopo sette secoli di guerra, i Regni Elfici permisero agli elfi scuri
di fuggire, felici di lasciare che l'inospitale Terra di Naggaroth completasse
la loro distruzione. Ma non lo fece.
Sebbene
scarsi in numero, pietosamente costretti ad abbandonare le loro case, le loro
famiglie e gran parte dei loro beni materiali per affrontare una Terra
disabitata oscura e violenta, gli elfi oscuri sopravvissero. I Druchii hanno le
loro antiche radici nei Regni Alti. La loro discendenza altoelfica fatta di
magia e arroganza si accoppiò con la vitalità del caos garantendogli il potere
per conquistare Naggaroth.
Ma
non emersero da questo loro terribile sforzo per sopravvivere restando quelli
di prima. Nei millenni sono cresciuti più simili alla Terra del loro esilio:
dal cuore di ghiaccio, corrotti e malvagi. I loro regni sono cresciuti
lentamente ma inesorabilmente, come un cancro nascosto, per ergersi con la sua
antica nera forza.
- Le città di Naggaroth -
Intrapresi il viaggio verso Naggaroth in solitudine
per ordine di Ghabhralla, Duca di Rrinnhasha. Mi raggiunsero storie
disturbanti, storie di vascelli neri che osservavano le sponde di Rrinnhasha e
fuggivano se ingaggiate, empie tempeste di ribollente fumo nero nell'orizzonte
occidentale, e, più spaventose di tutte, gli abitanti della terraferma
riportavano attacchi da parte dei più terribili tra gli elfi oscuri, le
Tulluch, streghe elfe dannate da Khaine, a lungo credute estinte dal mondo. Se
tali storie sono vere, Rrinnhasha e quindi gli interi Regni Elfici corrono un
pericolo mortale.
Facendo buon uso delle cicatrici di un
vecchio incidente scelsi di viaggiare come Gharbbin, il nome Druchii per la
lebbra. (Anni prima avevo perduto la parte inferiore del mio braccio sinistro
per via di una tremenda malattia cancrenosa nelle fetide giungle di Lustria: la
stessa malattia divorò gran parte della mia gamba destra e mi lasciò orrende
cicatrici sul volto e sul collo). Sebbene siano tollerati, i Gharbbin vengono
evitati dai Druchii; spero che la mia malattia fasulla li tenga lontani
dall'esaminarmi troppo accuratamente.
La
Terra favorita degli elfi oscuri è il rigido nord, dalle fredde foreste intorno
al mare di Diomb Muir fino alle lugubri pianure gelate al limitare della
Desolazione del Caos. Gli elfi oscuri hanno costruito sei città in queste lande
inospitali, ciascuna edificata dove la contaminazione del caos è più forte. La
capitale del loro dominio è Naggarond, la Torre Gelata, costruita seguendo i
declivi dei Monte Naggaroth. Le altre città Druchii, di cui Cladh Karrond
(Monte Cimitero) è la più grande, sono costruire sulle rive di Diomb Muir e
all'ombra dei Monti Guluach a ovest.
Tra
le città c'è una tundra congelata, terra di desolazione assoluta dove una
manciata di esiliati e ribelli si guadagnano una miserabile e brutale
esistenza. Pochi tetri alloggiamento punteggiano le strade che collegano le
città, fornendo un vitale rifugio per gli stanchi viaggiatori che morirebbero
ad attraversare la tundra di notte. Più a sud il regno dei Druchii finisce con
le lussureggianti giungle sulle coste della Baia degli Elfi del Mare.
- L'Oscura Crociata -
Sbarcai in una spiaggia deserta a di Diomb
Muir. La costa era nella tenaglia di una nebbia gelata che mi indolenziva le
ossa e faceva diventare la terra fango. Più avanti nell'entroterra l'aria era
più gentile, ma la terra restava afflitta dalla nera tempesta e dai venti
gelidi. Benché fossi a due settimane di viaggio da Monte Naggaroth, lo potevo
vedere chiaramente, i suoi tetri picchi dominavano le montagne occidentali.
Nel corso dei giorni seguenti si ingrandì
lentamente sino a oscurare il cielo, sembrava stare in agguato su di me come
una grossa bestia da guerra degli antichi dèi. Naggaroth si estendeva nel cielo
per quasi una lega, la città di Naggarond aderiva precariamente nel suo fianco
più basso scavato dal vento.
Per via dei rischi di essere scoperto, mi
mossi soltanto di giorno e tenendomi nascosto nella gelida e rabbrividente
notte invernale, anche perché avevo paura a viaggiare una volta che il sole
rifuggiva da queste terre.
Il tempo sembrava essersi fermato, congelato
nelle ombre fredde della montagna, alla fine sono uscito dal limitare della
terribile città di Naggarond.
- Rhudd Cynhaeaf -
Sebbene
consapevole dell'aumento dell'attività nei mari dell'ovest e del nord, il
Concilio Eldar si mosse con lentezza. Per più di cinquecento anni nessuno si è
avventurato nel Diomb Muir. Naggaroth, maligna ma silenziosa, fu un soggetto
che molti scelsero di ignorare sperando che reggesse l'antica pace. I Druchii
apparentemente misero da parte i loro pensieri di conquista e vendetta, assorti
negli oscuri riti di Slaanesh. Il Concilio scoprì troppo tardi che il Dru Perim, o Nero Pellegrino, che fondò
e governò Naggaroth era stato rovesciato. Il Dru Perim, temendo il potere del
Concilio Eldar, si accontentò di lasciare in pace gli Alti Elfi. Ma Naggaroth
era ora governata da Rhudd Cynhaeaf, l'Alta Sacerdotessa vecchia di cent'anni
del Kryrnaa Khanas le Dannate di
Khaine, le streghe elfe.
Il
Kryrnaa è un ordine antico fondato durante i primi oscuri giorni della
costruzione di Naggarond. Iniziarono ad adorare Slaanesh poco dopo il loro
esilio dai Regni degli Elfi e, ancora attratti dal fascino caotico, presero
l'assassino Khaine come loro nuovo maestro. Per molti secoli il Krynaa fu un
ordine segreto, il suo nome poteva essere sentito sussurrare solo in oscuri
corridoi, ma il loro numero iniziò ad aumentare. Come Krynaa accrebbe la sua
forza, entrò inevitabilmente in conflitto col Dru Perim. Sebbene Khaine, che è
un aspetto del dio del sangue riconosciuto dai Druchii, e tale dio del sangue
tra le altre razze è conosciuto come Khorne, sia nemico giurato di Slaanesh.
Ebbe
inizio una lunga contesa tra le due fazioni, i subdoli intrighi e gli omicidi
silenziosi di tanto in tanto sfociavano in una fragorosa e sanguinaria guerra.
Lentamente le streghe elfe guadagnarono influenza, tagliando via il potere del
Dru Perim. Oggi, dopo cinque millenni di oscuri intrighi e di lunghi pugnali di
assassini, con la distruzione finale del Nero Pellegrino, il potere di Kryrnaa
Khanas è indiscusso. Cynhaeaf prese il titolo di Sacerdotessa-Regina e dichiarò
di essere la vera Figlia di Khaine. Pochi osano metterla in discussione poiché
ella predica la guerra santa, una crociata sanguinaria contro i Regni degli
Elfi.
Non osai di avvicinarmi ai cancelli per
paura di essere scoperto e scelsi invece di scalare le mura. Più tardi seppi
che per l'arroganza Druchii i cancelli venivano lasciati incustoditi. Avrei
voluto saperlo prima della scalata. Le mura erano fatte di lava contorta ed
erano insozzate di melma, lavorate in modo barocco, ornate con spessi arbusti
rampicanti e viti.
Issandomi sopra un denso intreccio di
cespugli di rovi proprio sotto al parapetto, ci fu un piccolo e furtivo
movimento lì vicino. In un istante qualcosa di scaglioso e dalla forma
serpentina schizzò fuori dal muro, una testa di rettile mi venne incontro e
affondò le sue zanne nel mio braccio. Quindi scomparve di nuovo. Faticando per
controllare il dolore, il veleno scorreva già nelle mie vene. Feci un laccio
emostatico e pulii la ferita nel miglior modo possibile. In qualche modo
scavalcai il parapetto.
- Le parole di Cynaeaf -
Il
messaggio di Cynhaeaf è semplice: ora che gli anni della ricostruzione sono finiti,
gli elfi oscuri si impegneranno nel nome di Khaine in una crociata sanguinaria
contro gli elfi alti. Le sacerdotessa hanno diffuso la parola al loro
desideroso seguito. Mentre la frenesia aumenta un esercito si sta lentamente
radunando a Diomb Muir, la città marittima di Cladh Karrond e Ghaba Ghanaf. Le
vecchie differenze sono lasciate in sospeso, le faide di sangue al momento sono
state dimenticate. Le città si riempiono di crociate, le strade sono piene di
canti sanguinari.
Il mio soggiorno a Naggarond fu per fortuna
breve. Procedevo nella mia direzione attraverso le strade di totale silenzio o
di una ripetuta folle risata. Di notte sono stato sempre accompagnato dalle
grida di dolore, dai suoni di tamburi battenti e dagli ululati lamentosi.
Nelle tane piene di pulci, nelle cantine e
nei palazzi abbandonati occupati dai più poveri di Naggarond seppi per la prima
volta di Rhudd Cynhaeaf e della sua guerra sanguinaria. Era stato allestito un
grande esercito, pronto a salpare per i Regni degli Elfi. La città fu colpita
da una febbre, era piena di furia per l'eccitazione della battaglia e al
pensiero del genocidio. Nessuno sapeva ancora, o sembrava non importargli, in
che momento le forze sarebbero partite né dell'obiettivo che si erano
prefissato. Capii che dovevo avvicinarmi ulteriormente a Cynhaeaf.
- La caduta di Rrinnhasha -
Entrare nel palazzo di Rhudd Cynhaeaf fu
sorprendentemente facile. I piani inferiori dell'antica fortezza erano dominio
di deformi e squilibrati, ai più deformi era dato alloggio nelle stanze
personali di Rhudd, non oso indagare per quali scopi perversi.
Trovai molti luoghi dove origliare le
sacerdotesse di Kryrnaa. Dopo una settimana in questo ripugnante palazzo tutti
parlavano della novità: la guerra sanguinaria sarebbe partita per Rrinnhasha
entro un mese.
- L'approdo a Giaf Gabh Dion -
Il
primo bersaglio dei Druchii fu Giaf Gabh Dion, il porto più settentrionale
degli elfi del mare. Giaf sta sulla costa occidentale dell'Isola di Rrinnhasha.
Si tratta di una baia naturale accessibile solo attraverso uno stretto canale
che sta tra imponenti e antiche mura marine, il canale è sorvegliato da due
torri poste ai due lati del cancello marino. Nel giorno in cui la guerra
sanguinaria partì la guarnigione a Giaf contava al massimo cento uomini.
Essendo
Rrinnhasha nella morsa di un uragano per almeno una settimana, salpare
dall'isola era impossibile e gli elfi a Giaf Gabh Dion poterono soltanto
stringersi pieni di paura nelle loro case e aspettare che la tempesta si
placasse. Mentre facevano così, i neri vascelli li seguivano a ruota,
scivolando attraverso il canale fin dentro la baia di Giaf, prima che le
confuse e malconce guardie poterono sbarrare il cancello marino. Circondati e
isolati, orribilmente in minoranza, le torri vennero in fretta sopraffatte.
Mentre
combattevano con valore ma in modo del tutto vano, altri neri vascelli
attraversarono la baia fino alla città stessa. La gente di Giaf Gabh Dion non
aveva mai visto una tale forza schierata prima d'ora. Dai neri vascelli lungo
il molo scivolarono fuori a ondate su ondate le Tulluch, le streghe elfe di Kryrnaa Khanas.
Ci
furono alcune battaglie piene di coraggio dove gli alti elfi lottarono contro
numeri soverchianti. Sebbene molti vendettero cara la pelle, le Tulluch
schiacciarono tutti coloro che stavano sulla loro strada.
Avendo saputo l'ora e il luogo dell'attacco
era tempo di tornare a Rrinnhasha. Poi arrivò il disastro: una pattuglia di
guardie streghe elfe mi vennero a cercare. Le combattei, ma il lungo viaggio mi
aveva sfiancato e loro erano troppe. Alla fine un colpo sferrato con scaltrezza
paralizzò la gamba che mi restava. Per fortuna sono svenuto, il mio ultimo
pensiero mentre sopraggiungevano le tenebre fu: "Sapevano il mio nome!
Qualcuno mi ha tradito!"
Mi sveglia di notte, giacevo nel retro di un
carro cigolante. Nella carovana della Sacerdotessa-Regina Rhudd Cynhaeaf. Stavo
tornando a Rrinnhasha.
La carovana avanzava lenta. A Cladh Karrond
Rhudd si fermò tre giorni per stringere patti e vincoli, scagliò le sue
stregonerie contro Rrinnhasha. Quando siamo arrivati a Giaf Gabh Dion la città
era caduta. Giaf era in rovine.
Non ero più una minaccia per i miei
carcerieri. Fui del tutto dimenticato nell'orgia di sangue e morte che seguì la
presa di Giaf. Avevo un po' ripreso l'uso della mia gamba sinistra. Mi feci
delle stampelle improvvisate e mi allontanati, finalmente raggiunsi i pochi
miserevoli alti elfi sopravvissuto che si stavano nascondendo nelle colline.
- Rrinnhasha brucia -
Mentre
le streghe elfe danzavano nelle loro canzoni di sangue per le strade di Giaf
Gabh Dion, furono inviate navi che portavano elfi oscuri a saccheggiare le
piccole città e i villaggi che punteggiavano la costa di Rrinnhasha. Uno a uno
subirono la collera dei crociati. Quando la costa fu ridotta a rovine le
streghe elfe si mossero nell'entroterra.
Lasciando
una scia di sangue attraverso l'isola, le streghe incontrarono poca resistenza.
I pochi alti elfi sopravvissuti fuggirono a Feiss Mabdon, la capitale di
Rrinnhasha e l'unico luogo dove rifugiarsi rimasto nell'isola. Accecati da una
stregonesca nebbia nera e inseguiti da bande di pazze streghe razziatrici, le
insanguinate Tulluch, pochi di loro raggiunsero Feiss.
Le streghe elfe sciamarono lungo l'isola,
ogni vittoria seguita da un tremendo massacro dei vinti. In ciascun villaggio
conquistato gli abitanti venivano ammassati dietro finestre sbarrate in attesa
del loro destino nelle mani dei Druchii.
Nel centro di ciascuna città fu costruita
una grossa pira. La nostra gente, sia vivi che morti, venivano gettati nelle
fiamme. Altri erano legati a cavalli e squartati. Potrei raccontare cento altre
storie molto peggiori di queste.
- La battaglia di Feiss Mabdon -
I
difensori di Feiss Mabdon erano comandati da Ghabhralla, il Duca di Rrinnhasha.
Con la linea costiera nella morsa di un altro uragano stregonesco fuggire era
impossibile. Tetro e arrabbiato dall'omicidio della sua gente, egli promise di
farla pagare cara ai Druchii. Posizionò il suo esercito sul campo di Chulin, un
terreno di pascolo poco all'interno di Feiss.
A
Chulin arrivò un'avanguardia di streghe elfe avanti alle schiere degli elfi
oscuri. Inebriate dal sangue e dalla conquista attaccarono follemente senza
aspettare l'arrivo della forza principale; gli elfi di Ghabhralla le
massacrarono fino all'ultima. Riportata alla realtà da questo ostacolo,
Cynhaeaf ordinò l'alt e radunò le sue forze sparse nelle foreste e sulle
colline a ovest di Chulin. Nella battaglia successiva avrebbero condotto nella
mischia tutte le sue innumerevoli crociate. Ghabhralla era condannata.
Ghabhralla
non avrebbe potuto avanzare ulteriormente senza esporre Feiss all'attacco; non
c'era luogo dove ritirarsi, attese a Chulin l'assalto furioso degli elfi
oscuri. Sulla costa sottostante potè vedere gli oscuri vascelli in arrivo, le
loro prue decorate con le teste degli alti elfi uccisi e gli stendardi delle
città cadute.
La
battaglia iniziò il mattino seguente. Durante la notte furono combattute aspre
scaramucce, i Druchii presero due basse colline a ovest del campo, dove
posizionarono le baliste mietitrici
con una vista perfetta sul campo di battaglia.
Il
centro dell' armata sanguinaria era formato da una solida massa di streghe
elfe, crudeli donne assetate di sangue che portavano due armi ognuna cantando
cori di morte. Sugli altri lati stavano reggimenti di elfi oscuri, alcuni con
balestre e altri con spade grondanti di icore nero. Ai fianchi dell'eserciti
stavano unità di cavalleria su cavalli e su naggaronti.
Col
favore delle tenebre la piccola armata di Ghabhralla preparava alcuni terrapieni e basse palizzate, dietro
le quali si erano posizionati gli spadaccini alti elfi, mentre piccole unità di
arcieri fornivano il più che potevano la protezione sui fianchi. Gli alti elfi
erano in minoranza di almeno dieci a uno.
La
battaglia durò solo pochi minuti. Le Tulluch, ubriache di sangue e omicidio,
combatterono come demoni. Le loro urla di carica si fondevano con la cupa
determinazione degli elfi di Ghabhralla, tutti loro speravano bene che andasse
di avere una possibilità per vendicarsi e una morte pulita. Come le streghe
elfe colpirono le palizzate, un'onda di frecce volò dagli archi dei difensori
facendo grande strage tra gli attaccanti. Gli elfi alle mura combatterono con
fredda ferocia eguagliando la sete di sangue delle streghe. Per un attimo
sembrò che le streghe dovessero essere respinte, ma allora la cavalleria degli
elfi oscuri e i naggaronti sciamarono intorno ai fianchi elfici spaccando i
ranghi degli arcieri come un coltello attraverso il burro. Avvertendo la
vittoria, le streghe raddoppiarono i loro sforzi e ruppero la sottile linea
altoelfica. La battaglia era finita, ma i massacri erano appena iniziati.
Prima di provare a fuggire da Rrinhasha,
tentai di scoprire il destino di Feiss Mabdon. Il viaggio attraverso l'isola fu
davvero doloroso. Soffocando sotto una spessa coltre di nebbia, le colline
stavano già morendo. Corpi di famiglie intere giacevano putrefatti nelle loro
fattorie sventrate. Non c'era nessuna forma di vita eccetto i branchi di lupi e
i corvi.
Feiss era vuota. Sebbene gli abitanti
fossero svaniti, non c'erano mucchi di morti insanguinati o echeggiare di
risate maniacali. I Druchii la avevano abbandonata. Persino i branchi di lupo
evitavano le sue porte. In un campo aperto vicino alla capitale trovai gli
indizi di una battaglia, ma non mi dissero niente. Era la triste e inquietante
fine della mia odissea.
Fu facile trovare una robusta barca a vela
nella baia deserta. Salpai con alcune difficoltà per via delle tempeste che
ancora piagavano la costa, e ora sono di ritorno a Lothern, in missione per
scoprire chi mi ha venduto a Rhudd Cynhaeaf. Sembra certo che Ghabhralla sia
morto a Feiss Mabdon, oltre a lui soltanto gli undici del Concilio Eldar
conosceva la mia missione. Qualcuno pagherà.
- Le isole appassite -
Quando
le prime streghe balzarono verso sud facendosi strada fino a Feiss Mabdon
trovarono una città vuota. Sotto ordine di Ghabhralla l'intera popolazione era
fuggita, preferendo una morte pulita nel mura alle orrende torture dei crociati
sanguinari. Le irrimediabilmente sovraffollate imbarcazioni navigarono verso la
tempesta, quasi tutti annegarono. Molti affondarono in vista delle luci della
città, ma chi era a bordo nuotò lontano per morire in marea piuttosto che affrontare
la cattura per mano delle Tulluch.
Dopo
meno di una settimana dall'arrivo della crociata sanguinaria Rrinnhasha cadde.
Gli alti elfi tentarono di avvicinarsi mentre cadeva, le loro navi furono
scagliate via dalle tempeste prima che potessero anche solo vedere la costa.
Non fu visto niente, eccetto che una coltre di fumo nero sospesa all'orizzonte.
E questo, Signore, è il mio umile rapporto.
Il lungo inverno è finito, ma Rrinnhasha continua a giacere dentro questa nube
nera. Con tutti i poteri di Ulthuan, dovremmo per il momento essere al sicuro
dalla crociate della Kryrnaa Khanas. Ma c'è un traditore tra le nostre schiere
e temo ancora per il nostro futuro. Questa mattina dalla riva avrei giurato di
sentire una folata gelida soffiare da occidente.
-Banadl Anwesu, Ranger alto elfo
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