Il primo mostro di cui voglio parlarvi è il
Rokuro-kubi (mostro dalla testa volante). Questo demone è protagonista del kwaidan (Storia di fantasmi) “La testa del demone” narrato da Lafcadio Hearn nella sua raccolta di storie. È bene dire fin da subito che Hearn ha fatto confusione. Il mostro di cui parla in realtà si chiama Nukekubi (testa staccabile) e, sebbene i due demoni siano simili per malvagità, per il fatto di sembrare normali esseri umani durante le ore del giorno e per un segno rosso alla base del collo, sono due distinte tipologie di creature sovrannaturali. In ogni caso ho deciso di accorpare i due yōkai nello stesso post assecondando una svista che oramai ha fatto storia. La vicenda che sto per descrivervi può sembrare buffa, ma non manca d'una vena tetra e inquietante. Nel breve racconto troviamo un samurai senza padrone fattosi monaco, tale Kwairyo, archetipo d'eroe fiabesco: forte, furbo, coraggioso, onesto e devoto. Sulle montagne nella provincia di Kai è colto dalle tenebre e si trova costretto a dormire all'aperto. Un boscaiolo lo vede e lo mette in guardia contro i demoni e i pericoli di quel luogo, quindi lo invita nella sua umile dimora. Il monaco accetta, ha modo di conoscere il padrone di casa e la sua famiglia attorno al fuoco, dopodiché si ritira a recitare i sutra. Durante la notte esce per abbeverarsi e, con grande stupore, scopre nella stanza principale cinque corpi decapitati. Non essendoci traccia di sangue arriva presto alla conclusione che trattasi di Rokuro-kubi, esseri descritti nel libro di Sôshinki. Seguendo le istruzioni di tale testo Kwairyo nasconde i corpi cosicché le teste, che fluttuano libere all'esterno mangiando vermi e insetti, non ritrovandoli siano condannate a morte certa. Le teste, scovate a parlottare in un boschetto, sono intente a confabulare a proposito del “monaco bello grasso” destinato a diventare loro banchetto entro la notte. Il monaco sradica un alberello e, come fosse una mazza, lo usa per colpire la testa del boscaiolo che gli resta, esanime, attaccata alla manica in un morso inamovibile. Il monaco si incammina verso la città con la testa ancora appesa al braccio e la storia continua, ma su altri elementi estranei alla figura del demone che quindi tralascerò.
Questo tipo di yōkai è invece descritto in modo corretto da Shigeru Mizuki, che è un esperto di questo genere di storie. Il Rokuro-kubi presente nella sua “Enciclopedia dei mostri giapponesi”, chiamato anche più brevemente Rokuroto, è una figura femminile che succhia via lo spirito degli uomini addormentati. Durante la notte allunga il suo collo a dismisura per cercare prede. Sulla gola ha una muscolatura porpora che rende riconoscibile la sua natura ma durante il giorno appare come una normale donna. Una storia che ha per protagonista questa versione del demone è contenuta nel Hyaku Monogatari Hyoban (Le famose cento novelle).
Ora, visto che questi mostri sono assai famosi vale la pena aggiungere qualche rappresentazione grafica.
Nukekubi dal Bakemono Zukushi, periodo Edo.
Rokuro-kubi tratta dai Manga di Katsushika Hokusai
Rokuro-kubi tratta dal Gazu Hyakki Yakō (The Illustrated Night Parade of A Hundred Demons)
Rappresentazione moderna di una Rokuro-kubi tratta dal sito MatthewMeyer.net
Bel post,l'argomento mi affascina molto!Credo che per avvicinarsi a questo argomento le opere di Shigero Mizuki siano l'opzione migliore.I disegni dei libri sono eccezionali,e l'autore ha compiuto le ricerche sul folklore giapponese in modo molto accurato.
RispondiEliminaA risentirci,buon Natale!