martedì 30 giugno 2015

I Dervisci della Moschea dell'Eternità

Un ordine religioso di dervisci mendicanti conosce il segreto del viaggio istantaneo, o almeno così si dice. Possono essere trovati a elemosinare in tutte le città che circondano il deserto. Un ragazzino al mercato dice di averli visti girare in cerchio, poi sono scomparsi nel nulla. Qualcuno dice che seguendoli condurrebbero al luogo dove nascondono i loro tesori. Un altro mistero è quello che vede questi religiosi disarmati andare in giro per le terre selvagge, nessuno sa dove vivono ma sembra che conoscano bene luoghi lontani, sebbene non mostrino mai segni di aver viaggiato molto.
L'ordine dei dervisci è maschile. Vivono in una moschea magica sul Piano Etereo che raggiungono masticando una radice magica che cresce in un'oasi speciale. Sono dei religiosi mendicanti e donano tutti i loro averi ai poveri. Non sono violenti, ma si sanno difendere, però preferiscono la diplomazia. L'ordine della "Santa disciplina dell'unità di tutti i luoghi e di tutte le cose" ordina tuniche nere con fuschiacche bianche. I suoi aderenti non portano armi e non indossano armature, hanno con sé solo un piatto di latte per le elemosine. Portano la barba lunga ma sono curati e puliti, a un'attenta osservazione si può vedere che hanno i denti macchiati di blu. Non hanno tesori se non le poche monete raccolte in giornata. Parlano amabilmente e rispondono alle domande, ma sono ambigui e fanno spesso riferimenti mistici a "l'Unità" e alla "Trascendenza fisica per abbracciare il Tutto". Quindi non sono molto d'aiuto per fugare dubbi.
Fanno rituali strani che gli permettono di sparire. Se dei pg sono molto curiosi li portano dal loro capo. Seguono una pista nel deserto e dopo un giorno di cammino, dove pare non soffrano caldo, sete e fame, arrivano in una piccola oasi, ci sono alcune tende e non c'è nulla di particolare, se non strane canne blu. Sono la fonte della radice Janda, masticarle è un modo per entrare nel Piano Etereo, non sono una droga, e con un pezzo si può entrare ed uscire dal Piano Etereo a volontà col proprio equipaggiamento per otto ore. La radice ha degli inconvenienti: chi la usa entra nel Piano Etereo sempre via la moschea dei dervisci, chiamata la Moschea dell'Eternità. Quando l'effetto è finito si resta storditi e deboli e data la sua natura grezza deve essere attivata tramite un rituale e tramite la concentrazione, inoltre è scarsa e quindi viene custodita gelosamente. La sorvegliano sei guardie armate che sono guerrieri formidabili.
I pg vengono invitati a mangiare e gli vengono servite radici senza dir loro niente di preciso, se c'è una donna i dervisci dibattono un po', ma alla fine la accettano. La radice ha un gusto pungente e agrodolce, poi i dervisci chiedono ai pg di sedersi per terra, fanno un cerchio attorno a loro e iniziano a cantare a voce bassa una preghiera dal ritmo ipnotico. Il canto cresce e i dervisci saltano in piedi, immobili, per almeno un minuto, poi sollevano il braccio destro e la gamba sinistra, iniziano a girare vorticosamente e il canto diventa un grido, poi uno fa un fischio, al picco della cerimonia avviene la scomparsa dall'oasi e l'apparizione nella Moschea dell'Eternità. Se qualcuno entra senza masticare la radice non si troverà nel luogo della moschea e sicuramente non riuscirà a trovarla da solo.
La moschea ha un pavimento di pietre colorate. Le parti verdi sono smeraldo e giada, ci sono distese di lapislazzuli raggiunte da strisce sottili di zaffiri, oro e rame punteggiano a macchie. Si tratta di una gigantesca mappa del mondo conosciuto, ma ci vuole un po' per capirlo. La moschea galleggia nel Piano Etereo in un punto fisso, è bellissima e misure diverse miglia per lato. Il suo alto tetto di pietra poggia su una serie regolare di spesse colonne di marmo bianco che formano una sequenza di lunghi archi. C'è una luce fioca che proveniente da una fonte invisibile e misteriosa, la calma è solenne. Fuori c'è il vasto grigiore etereo, dall'esterno l'edificio è ancora più bello: marmo bianco puro e una cupole centrale brillante. Ci sono molte arcate aperte distribuite regolarmente che consentono di uscire ed entrare dalla moschea.
Chi vuole saperne di più deve incontrare il capo spirituale dei dervisci: Mahmoud. Al centro della moschea c'è una cupola cavernosa decorata con brillanti mosaici astratti, non c'è infatti alcuna rappresentazione di esseri viventi in tutto l'edificio. Sotto la cupola la mappa mostra la patria dei dervisci, poi si estende tra i colonnati in ogni direzione. I dervisci portano i pg alla cupola dove sta un ordine di due dozzine di uomini santi vestiti di nero, ascoltano diligentemente Mahmoud, che è un chierico di alto livello. I dervisci lo chiamano "l'Eccelso", siede su un trono di marmo, ha il corpo esile e scheletrico, in preda a un deperimento incurabile, sta infatti sul Piano Etereo permanentemente per sfuggire dalla sua agonia. Denti e labbra sono macchiati di un blu quasi nero per via della radice Janda. Mahmoud è un uomo buono, un santo, guarirà i pg gratuitamente e li benedirà. Li aiuterà come può, ma i dervisci non hanno tesori od oggetti magici. Le decorazioni della moschea sembrano ricche, ma sono tutte eteree. Chi prende qualcosa qui non lo troverà più sul Piano Materiale, e sarà anche bandito a vita dalla moschea. La mappa permette di viaggiare ovunque, basta camminare nel punto desiderato e tornare nel Piano Materiale. Mahmoud deve approvare ogni suo utilizzo e lo approverà solo se è per una causa santa, contro un male epocale. Poiché la mappa è imprecisa il luogo dove si appare ha uno scarto di 1D10 miglia.


Spunto per avventure tratto da: The book of lairs II, TSR, 1987.

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