Streghe a Bretonnia
Di Rory
Naismith
Me? Non è di me che devi avere paura. Il mio
corpo è solo un recipiente, uno strumento. Il potere che mi riempie è
immortale, invincibile. Si trova dentro di me come il seme di un bambino futuro
si trova negli uomini e nelle donne, e come loro, sarà soltanto la volontà a
farlo crescere e diventare più forte di quanto tu possa immaginare. Se mi
uccidi sarà tanto più grande e più vendicativa quando sfogherà la sua vendetta.
Il mio padrone aspetta le vostre menti e le vostre anime dietro ai cancelli
della morte!
-Dalla
confessione di Guillaumette Maury
La parola
"strega" evoca un'immagine definita nelle menti dei bretoniani. Molti
ascoltatori, soprattutto maschi, le immaginano come fanciulle nude che corrono
in cerchio intorno al fuoco agitando bastoni e urlando in preda all'estasi. Le
donne sospettose e pettegole vedono chiunque viva in modo diverso come al di là
dei limiti della rispettabilità, è soltanto una linea sottile quella che divide
l'eccentrico da una terribile strega. Gli aristocratici considerano l'accusa di
stregoneria più come uno strumento politico da utilizzare contro i rivali e
come un metodo per tenere buone le masse. Sebbene tutti questi concetti e molti
altri siano comuni, sono basati su poco più che paranoia e diffidenza. C'è una
componente piccola, ma assai tangibile e molto pericolosa, di streghe vere e
proprie che adorano i poteri oscuri e possiedono atroci poteri sovrannaturali .
I loro inenarrabili progetti contro le fondamenta stesse della società
bretoniana bastano a tenere vivi la paura e l'odio verso le streghe.
Chi sono le streghe?
La maggior
parte della gente che viene accusata di stregoneria a Bretonnia è innocente,
o al limite innocente dell'accusa di
stregoneria. Queste persone non hanno niente a che fare con la magia oscura o
il male, sono soltanto il bersaglio di gelosia, paura e isteria. Queste sono le
ragioni più comuni per una caccia alle streghe; le ignoranti classi inferiori
sospettano di qualche sfortunato, e ciò sfocia nella violenza alla minima
provocazione. Altre volte dispute di poco conto e invidie possono portare a
denunciare le persone come streghe, talvolta apertamente, talvolta di
soppiatto, ciò porta alla diffusione lenta ma insidiosa di dicerie che
inevitabilmente ricamano sul racconto.
Nelle
comunità contadine rigidamente chiuse della Bretonnia, dove domina la
superstizione, questo tipo di processo è fin troppo comune. Se la vittima non
si accorge degli sguardi diffidenti e delle voci sommesse La prima cosa che
sentirà come inizio di qualsiasi atto ai suoi danni potrà essere la folla
chiassosa del vicinato fuori da casa sua nel cuore della notte. Succede spesso
che non una parola su tali accadimenti raggiunga le autorità. Le parti del
paese più silenziose e barbariche sono disseminate da tome senza nome di quelli
che sono stati massacrati dalla folla resa pazza dalla caccia alle streghe.
Esistono
alcune streghe "buone" , o comunque in possesso di poteri magici (o
apparentemente magici) che non sono in alcun modo connessi coi poteri del caos.
Sono capaci di dare poco più che consigli ai paesani, ben accetti nei momenti
più delicati della vita, mescere vecchie pozioni e fare impiastri e, talvolta, di usare la
magia di basso livello per aiutare il loro prossimo. Alcuni di questi individui
adora Ecate, ma la considera più come una figura materna e signora della magia
piuttosto che una divinità malvagia. Tuttavia nel tempo qualcuno si travia e
viene corrotto da Ecate e dalla vera natura del suo figlio-sposo, Khaine, così,
inconsapevolmente, si rivolge al male.
Nelle città
la stregoneria è tratta in modo leggermente diverso. La popolazione urbana di
Bretonnia è un poco più educata e tollerante rispetto ai propri cugini
campagnoli. Il costante degrado, la povertà e la fatica che permea le loro vite
li rende ancora più predisposti agli occasionali scoppi di violenza contro qualsiasi
possibilità che ci sia della magia maligna. In effetti in una certa misura le autorità incoraggiano
le fobie dei cittadini contro la stregoneria, in modo che essi dirigano le loro
energie e le loro preoccupazioni in questa direzione piuttosto che contro i
potenti locali. I cacciatori di streghe ricevono una sanzione ufficiale per
consegnare un determinato numero di "streghe" alla giustizia. Se la città contiene
veramente o no un numero abbastanza alto di streghe non è affare né dei governanti
né dei cacciatori di streghe.
Gli studiosi
che osservano il fenomeno della caccia alle streghe con occhio distaccato
ritengono che si fondi su una combinazione di paura reale e indignazione per
l'apparentemente crescente attività del caos a Bretonnia, una profonda
frustrazione e un risentimento sentito dalle masse per il proprio disagio e per
il trattamento disumano al quale i ricchi li sottopongono. La caccia alle
streghe è soltanto un modo di reindirizzare questa rabbia repressa, il che
spiega perché tante persone apparentemente innocenti vengano bollate come
streghe, sono soltanto il bersaglio, preso sul momento, di un malcontento.
Le streghe
non appaiono soltanto tra le classi inferiori. Talvolta vengono accusati di
stregoneria anche gli aristocratici e la classe media, il più delle volte ciò è
il risultato di manovre politiche o di semplice odio. È però anche vero che i
più ricchi e meglio educati sembrano trovare gli dèi oscuri e le arti proibite
più attraenti. Molti giovani brillanti che se ne vanno per studiare magia ad
Altdorf , sostengono gli elementi più reazionari della società, portano
indietro più di un amore per la birra imperiale e qualche pergamena
sbriciolata.
Nel caso di
quelle persone che non sono coinvolte con la magia nera, i loro nemici gli
lanciano accuse attraverso campagne di dicerie o pagando qualcuno per produrre
prove e avviare così un processo. Sebbene nei confronti di chiunque sia
accusato di stregoneria venga mostrata una prudente avversione, la nobiltà, coi
ai maghi a consigliarli e possedendo di solito una cultura superiore, sono in
grado di distinguere un caso genuino di stregoneria da un'accusa costruita su
basi meno certe o lanciata per motivi mondani. Dichiarare queste cose
apertamente rovina l'agitazione e può portare ad accuse di complicità con le
streghe. Peraltro solitamente l'opinione della maggioranza può essere intuita:
Chi viene giudicato innocente e vittima di calunnie è accolto con risate e
fischi. Quelli le cui accuse sono basate su prove più solide vanno incontro a
pesanti offese, lanci di frutta e sputi. C'è da dire che la viziata cricca dei
potenti di Bretonnia dinanzi a una vero e proprio utilizzatore di magia oscura
(soprattutto se prelevato dai loro stessi ranghi) sarà rabbiosa e spaventata
proprio come le classi inferiori.
Sebbene sia
raro non è inaudito per Druidi o elementalisti erranti essere perseguitati come
streghe dai terrorizzati e ignoranti plebei o dagli ambiziosi cacciatori di
streghe. Alcuni seguaci di Taal che vivono soprattutto all'aperto e conducono
esistenza isolate al di là dei confini della società possono essere scambiati
per streghe. Per ironia della sorte, anche se i cacciatori di streghe sono ben
istruiti sui culti e sulla struttura del caos, di Khaine e di altre divinità
inaccettabili, il culto di Taal e l'Antica Fede sono solo vagamente
comprensibili a coloro che non sono iniziati.
Streghe malvagie
Le streghe
davvero malvagie che fanno uso di negromanzia, demonologia e altre arti oscure
sono relativamente rare, ma esistono diverse congreghe di streghe in varie
parti della Bretonnia, sia tra i contadini arretrati della campagna che tra gli
aristocratici e i borghesi delle città. Queste congreghe adorano attivamente
gli dèi del caos e in alcuni casi esistono da secoli, o anche di più, come i
seguaci rurali di Taal e dell'Antica Fede, per questi individui l'adorazione
del caos o di Khaine è semplicemente una parte della vita del villaggio e così
è sempre stato. In effetti questi contadini probabilmente non vedono
quest'adorazione come una cosa sbagliata, e forse nemmeno dannosa, si tratta
semplicemente del modo di fare del loro paese e non conoscono niente di meglio.
Tuttavia esistono,soprattutto nelle città, alcuni che si rivolgono agli déi del
caos coscienti di ciò che stanno facendo e che si dilettano coi poteri
diabolici che gli vengono concessi. Questi innegabilmente sono i più pericolosi
di tutti e comprendono non solo contadini e classi sociali basse, ma nobili,
studio e anche chierici corrotti. Nelle città costiere è particolarmente
popolare il culto di Khaine, ci sono alcuni culti sfrenati composti da giovani
nobili e ricchi mercanti che indulgono in macellazioni rituali e bevute di
sangue. Si crede che un piccolo numero di elfi oscuri guidi questi gruppi
tentando di coordinare le attività lungo tutta la costa.
Nell'entroterra
ci sono molte congreghe e culti dedicati a Ecate, la dèa della stregoneria allo
stesso tempo madre e sposa di Khaine. In realtà ci sono molti gruppi dedicati a
Ecate, come ci sono per le altre potenze del caos. Si ipotizza che il suo culto
sia stato trasmesso dagli ultimi elfi residenti nel Vecchio Mondo che fuggirono
dalle città costiere in fiamme per nascondere le loro oscure credenze nella
foresta. Nel tempo queste sono state trasmesse alle nascenti tribù umane che le
hanno tenute in vita fino ad ora. Difatti il talento per la magia e la
stregoneria che si manifesta in alcune aree potrebbe essere il risultato di un
persistente sangue elfico tra la popolazione locale. Le congreghe di Ecate
tendono ad essere le più crudeli e selvagge di tutti, traggono piacere dal
massacro degli innocenti, dalla corruzione dei deboli e dal disordine in
generale. Selvaggi sabba notturni sono più comuni tra le congreghe e i culti di
questa dèa, che sono quasi esclusivamente composti da donne bretoniane.
Mentre le
congreghe del caos tendono a utilizzare l'astuzia e la segretezza per
preservare per preservare e aumentare il proprio potere, i seguaci di Ecate
sono molto meno sottili. La paura e la crudeltà sono le loro armi più grandi in
confronto alle sanzioni.
Le rivalità
e anche le faide aperte tra congreghe dedicate a divinità diverse non sono
sconosciute, talvolta anche gruppi che agiscono, consapevolmente o meno, per lo
stesso potere si trovano in conflitto l'uno contro l'altro.
Tutte queste
streghe fanno uso di negromanzia, demonologia e si dilettano in sacrifici
umani, pratiche sessuali deviate e molte altre abitudini malsane. È dalle rare
confessioni estratte dai membri di questi culti che si è formato l'immaginario
sulle streghe.
Orribili e
pericolose, le streghe vere vengono catturate solo molto di rado poiché quasi
sempre mantengono le loro pratiche illecite ben nascoste, inoltre possono fare
uso di potenti magie per proteggersi se la situazione dovesse volgere al
peggio. Più di un cacciatore di streghe ha incontrato la sua fine andando
contro quello che pensava essere una stramba e strepitante vecchia megera con
un divertito luccichio negli occhi...
Gli Zingari
Gli Zingari di
Bretonnia sono vittima di pregiudizio e diffidenza da parte della popolazione
sedentaria. Questi viaggiatori sono malvisti perché apertamente
"diversi" e per il carattere distinto del loro stile di vita.
Viaggiare continuamente è visto come anormale, al di fuori del sistema naturale
di autorità e società, privi come sono di fedeltà a un signore o un padrone.
Gli Zingari sono visti come totalmente inaffidabili, capaci di rubare, stuprare
e uccidere appena ne hanno occasione. Compaiono nelle storie per spaventare i
bambini. Azbou la zingara, col suo coltello seghettato, mani pelose e labbra
gigantesche è una popolare figura demoniaca evocata da genitori e insegnanti.
A dispetto
di questi pregiudizi gli Zingari conservano ancora le loro antiche usanze e
tradizioni, incluso il loro linguaggio distinto. A parte Ranald, Taal e tavolta
l'Antica Fede, tendono ad adorare Ecate, una dèa chiaramente associata al male,
anche se dagli Zingari non viene adorata sotto tale aspetto. Da questa devozione
hanno guadagnato il loro talento insolito di predire il futuro e praticare la
magia. La diffusione della caccia alle streghe ha colpito duramente la
popolazione zingara. Le accuse di stregoneria sono utilizzate per sanzionare
gli atti violenti a danno degli Zingari ogni volta che si stanziano nei pressi
di una comunità bretoniana, per giustificare i tumulti e le grida contro gli
"invasori".
I cacciato
di streghe, impadronitisi di quest'odio, di frequente dirigono le proprie
energie contro gli Zingari, praticamente garantendo una sentenza di
colpevolezza. Per i cacciatori di streghe non è raro inseguire letteralmente la
scia dei gruppi di Zingari perseguitandoli costantemente finché non escono dai
confini del Regno.
Sebbene pare
che esista una tradizione dell'uso della magia tra gli Zingari, e specialmente
di chiaroveggenza, (che i cacciatori di streghe e i contadini impauriti
interpretano rapidamente come collusione con gli dèi del caos) in realtà pochi
di loro utilizzano magia malvagia. Tuttavia quelli che ne fanno uso tendono a
essere più pericolosi delle altre streghe, alcuni Zingari hanno una strana
affinità con la magia e la predizione del futuro, che può essere facilmente
diretta contro coloro che ritengono essere nemici. Essi dominano gli altri
Zingari col terrore e trasformano
l'intera banda in una setta itinerante. Futuri corrotti e fuorvianti vengono
letti ai visitatori per pervertire le loro menti, animali e bambini scompaiono
attorno al campo di una strega Zingara, che li utilizza per scagliare strane
maledizioni, per fare ignobili intrugli e tremendi incantesimi. Anche grazie a
queste streghe gli Zingari hanno guadagnato la loro nomea.
Credenze sulle streghe
"Sembra proprio una di loro!"
A Bretonnia
attualmente c'è un preciso stereotipo di strega. Non riflette molto la realtà
delle congreghe stregonesche e i veri utilizzatori di magia nera (che di solito
si sforzano per apparire più normali possibile), ma aiuta a spiega perché la
popolazione sceglie certi bersagli.
Per il
bretoniano medio una strega è curva, verrucosa, una vecchia megera che vive
sola in un cottage fatiscente. Incline agli schiamazzi, borbotta maledizioni e
senza dubbio ha un gatto, un gufo, un corvo o qualsiasi altro animale, che è
senza dubbio un famiglio demoniaco sotto mentite spoglie. Ovviamente avrà un
calderone e un manico di scopa per mescere pozioni maligne e volare verso i
sabba dissoluti.
Nessuno si ferma
mai a pensare che una donna vecchia sarebbe decisamente sola, affamata e sporca
se non vivesse con un animale, non avesse un calderone per cucinare e una scopa
per fare le pulizie, ma non è questo il punto. Chi risponde a tutti questi
requisiti ed è impopolare tra il vicinato corre il rischio di essere chiamata
strega. soprattutto se un cacciatore di streghe è attivo in zona. Anche se
questa è l'immagina più diffusa della strega, è credenza comune che bellissime
fanciulle vergini possano essere anche loro streghe; dopotutto potrebbero
essere vecchiacce raggrinzite o spiriti maligni camuffati in modo da indebolire
la resistenza dei focosi uomini bretoniani, questo aiuta gli anziani a spiegare
ai giovani quali azioni sono scorrette e irrazionali. Anche gli uomini possono
essere considerati streghe, in genere si tratta di anziani che conducono una
vita solitaria e che sono abituati a parlare da soli suscitando sospetto.
"Quando dobbiamo incontrarci di nuovo
noi tre?"
Una
convinzione diffusa vuole che le streghe operino in congreghe (culti) e si
riuniscano regolarmente in grandi incontri edonistici chiamati sabba. Che le
streghe facciano realmente i sabba è oggetto di speculazione selvaggia e di
fantasie. Gli studiosi che trascorrono troppo tempo soli in biblioteche tetre
con candele profumate e bizzarre e gli osti creduloni sono i maggiori
responsabili della divulgazione di tali stravaganti voci di corridoio: diavoli
e demoni sono immaginati condurre le streghe nude in grandi danze cantando
canzoni oscene e blasfeme, mentre zampognari non umani li accompagnano con una
melodia ammaliante. I bambini vengono sacrificati, cucinati e mangiati assieme
a strane vergini bionde, galletti neri o capretti appaiono in giusta quantità.
Vengono commessi atti sessuali deviati coinvolgendo spesso le coppie più
improbabili. Nuove stregonerie per portare alla rovina lo sfortunato popolo di
Bretonnia vengono scambiate come fossero ricette per dolci. Gli incontri
terminano con le streghe che proclamano il loro appoggio agli dèi del caos, poi
volano verso casa in sella a scope di saggina o gusci d'uovo.
Si dice che
questi sabba avvengono nel cuore della notte in luoghi isolati toccati dalla
potenza degli spiriti maligni: lande desolate, laghetti nebbiosi, boschi tetri,
scogliere scoscese e rovine deserte sono comunemente ritenuti luoghi in cui le streghe si riuniscono. La maggior
parte dei villaggi in effetti è fiera di vantare un posto nelle vicinanze
frequentato da fantasmi e luogo di incontro per i sabba delle streghe. Gli abitanti
di villaggi e città vicine discutono su chi attira il maggior numero di streghe
(a volte raggiungendo livelli un po' assurdi, in alcuni casi sopra le 10.000),
in realtà è come se volessero le forze delle tenebre a benedire specialmente le
loro case.
Da notare
che pochi villaggi saranno in grado di fornire prove diverse da vecchie
leggende sul fatto che le streghe siano mai state effettivamente incontrate sul
sito in questione. Nessuno ammetterà davvero di essere stato lì di recente o di
aver visto qualcosa di strano, ma tutti conoscono qualcuno che lo ha fatto. Se
poi questo qualcuno esiste davvero è un'altra faccenda. In realtà l'idea di
congreghe e sabba si fonda su qualcosa di più d'un pizzico di verità. La
maggior parte delle streghe non agisce da sola e si incontra regolarmente con
le compagne della stessa comunità o delle comunità vicine. Questi incontri non
sono sempre proprio come i trambusti vivaci e stravaganti previsti dalle menti
fantasiose, si tratta di tranquilli affari inaccessibili, spesso con una gran
quantità di impegnativi salmi, proclamazioni blasfeme e sufficiente magia per
ottenere un po' di risultati. Adorano Ecate e Khaine, tuttavia ricorrono a
eccessi dissoluti e selvaggi non molto
lontani da quelli degli altri, il fatto è che tutte le streghe fanno queste
cose in modo più sottile e inquietante di quanto la fantasia popolare possa mai
concepire.
Una congrega
di streghe, di solito composta da un numero compreso tra due e dieci individui
poiché un numero maggiore renderebbe più facile la sua scoperta, è davvero poco
più che un culto del caos che si riunisce per invocare il favore del proprio
oscuro signore. Sono consapevoli che indulgere palesemente nella magia o
attirare l'attenzione durante i loro incontri sarebbe molto pericoloso, il più
delle volte i veri incontri della congrega si svolgono in luoghi appartati,
aree sicure dove si ricorre quasi sempre a protezioni magiche e non. Difatti le
congreghe urbane, composte da streghe della stessa città, di norma si
incontrano dove nessuno si aspetterebbe mai: sotto gli occhi delle autorità, in
una soffitta, in una cantina o in una bottega vuota.
I sabba si
svolgono in momenti precisi. Queste occasioni coinvolgono diverse congreghe che
si uniscono contemporaneamente in una collettiva devozioni agli dèi oscuri. Ci
sono particolari notti dell'anno legate ai cicli lunari e alle credenze sulla
magia che sono di particolare buon auspicio per le streghe. Sorprendentemente
sia i popolani che le streghe vere sembrano essere d'accordo a tal proposito, i
sabba hanno luogo perlopiù nel Jour des
Sorcieres a Capodanno e nel Jour des
Mysteres in estate.
Chi si
incontra in un sabba rappresenta un culto più grande e organizzato che di
solito riconosce un leader di qualche tipo. Spetta a questo leader di dirigere
gli altri nell'adorazione e di emanare comandi generali.
I sabba sono
più vicini di quanto si creda alla loro immagina popolare. Le danze, talvolta
senza vestiti, e le cantilene sono comuni e i sacrifici devono essere compiuti
per far apparire le entità del caos, che possono anche avere rapporti sessuali
con le streghe (si narra che le belle fanciulle vengono prese dal davanti,
mentre le vecchie da dietro per non offendere i demoni con la loro bruttezza) .
Tuttavia i
sabba sono molto rari e sempre molto sorvegliati, inoltre il luogo di incontro
cambia quasi sempre anno per anno, a chi assisterà il luogo viene comunicato
solo immediatamente prima la partenza.
Qui pochi
che conoscono la verità sulle streghe di Bretonnia speculano sul numero di
sabba e credono che possano essercene circa una mezza dozzina. Alcuni
sostengono che possa esistere una vaga organizzazione provinciale basata su
antichi confini a lungo dimenticati o su qualche insidiosi piano pensato per
abbattere la società civile. Ma soltanto le streghe stesse potrebbero risolvere
il dibattito, ma lo sparuto numero che cade nelle grinfie dei cacciatori di streghe
raramente è collaborativo.
Non solo le
streghe malvagie e caotiche si organizzazione in congreghe. Poiché donne e
contadini coinvolti con la magia sono guardati con estremo sospetto, non
sorprende che coloro che la praticano debbano incontrarsi in segreto. Coloro
che conosco le erbe e un po' di magia provenienti da antiche tradizioni
discutono le loro conoscenze in segreto. Allo stesso modo gli adoratori rurali
di Taal, Rhya e dell'Antica Fede, che seguono i loro dèi con strani riti da
prima che sorgesse il Regno di Bretonnia, tengono riunioni segrete in luoghi di
speciale significato per la loro fede, come cerchi di pietra, boschi sacri e laghi fatati.
I loro incontri al chiaro di luna sono
scanditi da canti in lingue dimenticate, la venerazioni di teschi e alberi e i
mascheramenti vengono facilmente confusi coi culti del caos sia dai cacciatori
di streghe che dai popolani. L'equinozio
di ogni stagione è momento di grandi festeggiamenti, che ad occhi inesperti
potrebbero sembrare terribilmente simili a sabba. I Druidi e anche coloro che
sono a pieno titolo chierici di Taal vengono talvolta bruciati sul rogo per
stregoneria.
"Un piccolo prezzo per quattro e
vent'anni..."
I contratti
con gli dèi del caos sono da considerare fondamentali per la concessione di
poteri sovrannaturali alle streghe. Quando si dedicano interamente a una vita
di malvagità e peccato, si dice, che le streghe firmino patti coi loro signori
infernali stabilendo le condizioni secondo le quali presteranno loro servizio.
Spesso sono immaginati essere scritti nei modi più bizzarri: possono essere
vergati su pelle umana conciata, col sangue di una vergine, in antiche lingue
dimenticate o all'incontrario. Trovare un patto tra una strega e un dio del
caos è cosa rara, ma se qualcuno lo trovasse, anche il più innocentista e
misericordioso degli osservatori sarebbe costretto ad accettare la colpevolezza del
sospettato. Come ci si poteva aspettare, però, i patti contraffatti non sono
certo sconosciuti, ma quelli convincenti sono molto difficili da falsificare e
vengono prodotti soltanto dai ricchi come prove contro un nemico
particolarmente detestato. Questo finché non è coinvolta una vera strega.
Fa gelare il
sangue pensare che queste credenze si basano su fatti reali. La maggior parte
delle streghe, che di solito operano all'interno di un culto caotico, firmano
effettivamente una specie di patto che descrive il loro compromesso con gli dèi
del caos. Si tratta di documenti potenti e si dice se vengono distrutti o
strappati la strega diventerà cieca (uno o due casi sono stati messi a verbale
come prova di questo accadimento). Di conseguenza i loro proprietari li
nascondono molto bene, molti vengono sepolti o collocati in luoghi altrettanto
inaccessibili come in fondo ai pozzi o all'interno delle tombe.
Il testo di
un contratto apparentemente autentico, scoperto durante il processo a carico di
Jehenne de Brigue e dichiarato tale
da un riverito chierico e almeno tre maghi, è fornito qui sotto. La prima parte
è scritta in uno stile più comunemente rinvenibile in antichi testi tarlati
evitati dagli uomini sani di mente, poiché è scritta nella Lingua Oscura. La
seconda parte sembra sia stata scritta da Jehenne
stessa e alla fine c'è la sua firma vergata col suo sangue e con qualche altra
sostanza non identificata che si pensa essere il "marchio" dell'altro
firmatario del documento.
Io, Signore Slaanesh,
ho oggi accettato il patto di alleanza con Jehenne de Brifue, che fa parte del
nostro regno. Le ho promesso l'amore degli uomini e delle donne, la maestria
nelle arti segrete, gli onori mondani, il piacere, la conoscenza e le
ricchezza. Fornicherà ogni tre giorni e l'ebbrezza le sarà cara. Offrirà noi un
tributo vivente una volta all'anno. Calpesterà sotto i piedi i sacramenti delle
divinità inferiori e parlerà a noi nelle sue preghiere, e compirà per noi i
suoi riti. In virtù di questo patto ella vivrà beatamente per vent'anni tra gli
esseri umani e poi finalmente verrà al suo Signore. Io, Signore Slaanesh,
Distruttore della Purezza, firmo e confermo questo contratto.
Mio Signore Slaanesh,
riconosco te come mio principe e maestro, prometto di servirti e obbedirti
finché vivrò in questo mondo e nel prossimo. Rinuncio a tutte le altre divinità
e ai loro santi e riti sacri, a tutte le preghiere e le suppliche tramite le
quali i fedeli potrebbero farle intercedere per me. E prometto a te che sarò
quanto più malvagia possibile, e che attirerò chiunque altro nella malvagità
per appoggiare il mio Signore Slaanesh e i suoi piani. Rinuncio a qualsiasi
forma di devozione asserendo che il mio corpo e la mia anima sarà solo per
Slaanesh. E se fallirò nel servirlo e nell'adorarlo, e se non lo farò pagherò
il mio tributo tre volte ogni giorno. Ti dono completamente la mia vita.
Scritto in quest'anno e questo giorno da me, Jehenne de Brigue.
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