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I secoli
precedenti l'unificazione di Bretonnia videro l'affermarsi di classi sociali
più rigide e del sistema feudale che sopravvive tutt'oggi. I disparati gruppi
tribali ora erano leghe su base geografica alleate tra loro, che
corrispondevano grossomodo con le regioni esistenti oggi. I capi di ogni lega
risiedevano nelle città più grandi della regione, che erano ormai grandi centri
di commercio e di potere con formidabili fortificazioni di pietra. Durante il
VI secolo le maggiori città di Bretonnia vennero costituite di fatto da una
dichiarazione formale da parte dei gruppi dominanti. Le varie regioni divennero
cleptocrazie, i "re" estraevano tributi supplementari dalla
popolazione rurale allo scopo di mantenere una classe permanente di guerrieri e
nobili, che si era evoluta dai seguiti tribali del passato. I primi furono
chiamati "cavalieri", ci sono alcune prove che suggeriscono che
questi guerrieri adottarono un codice d'onore, che con il tempo di Gilles Le Breton divenne il codice
cavalleresco. Questo codice fu basato intorno alla Dama, che potrebbe essere
stata adottata come patrona dai cavalieri dell'epoca. Le furono assegnati nuovi
tratti di virtù e di castità, caratteristiche adatte agli scopi della nuova
classe guerriera. Artigianato e mestieri ebbero un notevole sviluppo e si
radicò la classe mercantile. A sua volta aumentò il commercio con l'Impero, e
una certa influenza culturale che si può notare nelle armature e nelle armi è
un residuo di questo periodo. Il contatto con le terre di Tilea ed Estalia
divenne più denso quando i cavalieri e i seguiti dei re iniziarono a dirottare
il flusso irregolare di entrate del sud nelle città stato del Vecchio Mondo
meridionale.
Gli orchi
restavano il maggior problema per i Bretonni. Anche le città fortificate erano
spesso assediate da orde di goblinoidi. Nel 577 una grande moltitudine sciamò
fuori dal Massiccio dell'Orcal e mise
sotto assedio molte città e devastò numerosi villaggi. I capiguerra degli orchi
chiesero un tributo dai Bretonni, ma invano. I Bretonni non si diedero per
vinti, l'orda goblinoide cadde in lotte intestine e alla fine, come avviene di
solito in questi casi, si disciolse. Questo episodio è ricordato con sentimento
dai bretoniani come un esempio di determinazione e coraggio dei loro antenati.
Dal 632 i
norsmanni iniziarono a compiere raid sulle coste settentrionali del paese,
distruggendo i piccoli porti e gli insediamenti lungo le rive. Anche se sono
stati temuti e disprezzati dai Bretonni, vennero gradualmente integrati nella
società bretoniana. Con loro portarono la loro interpretazione religiosa e le
famiglie nobiliari dell'Armorique e
di L'Anguille hanno alcuni norsmanni
tra i loro avi.
Anche se la
maggior parte dei bretoniani moderni ignora questo fatto, ci fu un tentativo di
unificare il popolo del paese più di trecento anni prima della venuta di Gilles Le Breton. Delovic era il re delle tribù bretoniane di Parravon, le registrazioni mostrano che chiamò in conclave gli
altri re nel 650. Disse loro che i Bretonni avevano bisogno di imparare dagli
uomini dell'Impero dell'est, e riunirsi per il bene comune. Non sappiamo come
reagirono gli altri re (Delovic fu
assassinato dai suoi stessi cavalieri poco dopo). Gli storici bretoniani di
oggi dicono che avvenne questo perché stava provando ad unificare le tribù con
l'aiuto di forze orchesche, che comandava attraverso mezz'orchi suoi alleati.
La città di Couronne crebbe sensibilmente in questo
periodo, attraverso il commercio con le altre nazioni e l'afflusso di pellegrini
al tempio di Shallya. Ben presto divenne il più grande insediamento del paese,
e il capo del culto divenne una figura di considerevole importanza nella
regione. Di contrasto il culto dell'Antica Fede diminuì con la deforestazione e
l'affermazione del feudalesimo, ora veniva adorato soltanto tra la semplice
gente rurale, mentre gli dèi più moderni si aggiudicavano la precedenza.
Gli elfi dei
boschi comunicavano occasionalmente coi nascenti regni dei Bretonni, ma
mantennero il loro isolazionismo e il loro mistero. Tuttavia l'aumento del
potere e dell'influenza dei cavalieri disturbò il delicato equilibrio di tacito
accordo tra le due parti, nel 770-820 C.I. ci furono numerose scaramucce ai
bordi della Foresta di Loren, quando i lord locali dei Bretonni tentarono di
espandere i propri possedimenti. Inevitabilmente non ebbero successo, ma le
relazione con gli elfi furono inacidite, e quest'ultimi decisero che gli umani
erano una razza ancora troppo immatura per essere trattata alla pari.
In tutte le
regioni iniziarono più frequentemente a verificarsi conflitti. La prima metà del
X secolo vide parecchi scontri tra L'Anguille
e Moussillon, nonché tra Parravon e Guisoreux. Sebbene le alleanze cambiassero e si alternassero
frequentemente, nessun re fu in grado di fare granché sui territori altrui,
inoltre la costante minaccia degli attacchi orcheschi costringeva gli altri
raggruppamenti a occuparsi di altre cose. A un certo punto, nel X secolo,
emerse Gilles Le Breton, celebrato
nella "Le chanson de Gilles".
Egli era un cavaliere al seguito di un potente sovrano (il re di Guisoreux). Gilles eccelleva nel comandare armate contro gli orchi.
Figure storiche
Re Ysengrain
Il leader
che fu in prima fila nella sua risoluta resistenza contro il tributo richiesto
dagli orchi. Il "Proclama di Ysengrain"
è ancora parte del pronunciamento da parte del re di Bretonnia durante la
cerimonia annuale per commemorare la sconfitta finale dei goblinoidi da parte
di Gilles Le Breton.
Delovic
Vedi sopra
D'Arginan
Un capitano
di mare famoso per il suo uso pioneristico delle antiche tecniche navali,
mutuate dal Vecchio Mondo meridionale, nel combattere contro gli attacchi
norsmanni.
Re Guilombe
Il re
"gioioso". Una figura divertente e umoristica presente in molte
storie bretoniane. Guilombe era un capo noto per la sua ubriachezza e la sua
follia. È un personaggio popolare in molte canzoni bretoniane e negli spettacoli
per bambini. Anche se sciocco, i suoi ridicoli voli intellettuali, di tanto in
tanto. hanno una propria, sovvertita, logica.
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