Il
2014 è stato un anno importante. Per la prima volta ho partecipato come giudice
alle Ruolimpiadi, evento che da ormai vent'anni rappresenta un punto di
riferimento per giocatori di ruolo da tutte le parti d'Italia. Ringrazio lo
staff che mi ha accolto, un gruppo eterogeneo davvero d'eccezione per qualità e
personalità con cui sono fiero di aver condiviso quattro giorni di lavoro e che
spero di non aver deluso, malgrado tutte le mie mancanze e imprecisioni tipiche
di chi deve ancora ambientarsi. Ho avuto l'eccezionale fortuna di partecipare a
un'edizione da record per grandezza e qualità, segno che ci troviamo
all'interno di una dinamica espansiva dell'evento.
La
storia delle Ruolimpiadi è lunga e ha visto passare numerose squadre e
organizzatori, regole e sistemi, ma non ha mai tradito la vocazione principale,
che non è l'agonismo, ma il gusto di trovarsi insieme e divertirsi, esattamente
quello che un gioco di ruolo dovrebbe essere! Non solo per questo dico che le Ruolimpiadi sono un evento costruttivo.
L'idea di doversi confrontare con persone che hanno altri modi, altre mentalità
e altri approcci al gioco accresce come individui e come giocatori, sia che si
vestano i panni di master, personaggio giocante o giudice.
Non
è un caso che questo torneo si ispiri ai Giochi Senza Frontiere, una
manifestazione che forse i più giovani non ricorderanno, animata da sentimenti
di unità, fratellanza e sano divertimento in armonia. L'importanza
dell'esperienza collettiva ben si dipana nel sistema incrociato di valutazione
tra giocatori e giudici che possono così fornire i dati che serviranno a
stilare una classifica rigorosa che tiene conto di numerose variabili. Ogni
squadra è tenuta a portare un evento inedito, che sarà giocato dai membri di
altre quattro squadre, che si divideranno gli eventi con un sistema ad asta.
Malgrado
tutte le difficoltà materiali, non è infatti facile ritagliarsi uno spazio
degno di questo nome in quella che è una delle maggiori kermesse d'Europa, non
ho mai visto un evento del genere nel settario mondo del gioco di ruolo, dove
sovente gruppi ristretti si riuniscono in modo esclusivo. Le Ruolimpiadi sono
davvero l'incarnazione della passione più pura, qui ho visto giocatore fianco a
fianco neofiti e veterani senza che nessuno mancasse di divertirsi, senza che
nessuno non avesse da imparare dall'altro. Non soltanto diffondono una
concezione sana di gioco di ruolo (assolutamente necessaria di questi tempi) ma
lo fanno in un ambiente di rilassatezza che è tipica di un vecchio gruppo di
amici, per quanto sia possibile farlo in mezzo alla folla del padiglione Games
e chi c'è stato sa di cosa parlo. Pur essendo amici che sovente si incontrano
una volta l'anno è struggente notare i legami che si formano con grande
felicità in un clima di positiva esaltazione del tutto spontaneo, raro da
trovare altrove.
Uno dei momenti del mio incontro con Frank Mentzer |
Con
l'augurio di rivederci l'anno prossimo, vi saluto con affetto.
Moreno
Moreno, complimenti per l'articolo: hai riassunto in maniera eccezionale lo spirito con cui noi passiamo questi quattro giorni. D'ora in poi, quando qualcuno mi chiedera' cosa sono le Ruolimpiadi gli faro' leggere questo scritto.
RispondiEliminaUn abbraccio grande a te e a tutti quelli che si sono divertiti con noi.
dottwatson
Grazie a te Daniele, sei troppo buono :)
RispondiEliminaComplimenti ancora ai Guardiani del Warp!
Bellissimo articolo, mi ha fatto piacere che tu abbia voluto mettere l'accento sulle amicizie che si instaurano all'interno della competizione; le quali sono il motivo principe che mi spinge, di anno in anno, alla partecipazione alle Ruolimpiadi.
RispondiEliminaGareggiare è divertente, ma ritrovare vecchi amici e passare quattro giorni a divertirsi, giocando tutti insieme, è davvero impagabile!
Grazie Fausto!
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