Impero di Fragma
Capitale: Fragma
Governo: Impero
Popolazione: 87% fragmiti, 6% cinocefali, 3% pusa,
3% osberg, 1% altri.
Religioni: Boghismo antico, boghismo
puro, sciamanesimo.
Importazioni: Avorio, cavalli,
mercenari, spezie, vetro.
Esportazioni: Armature, avorio
intagliato, carbone, cibo, legname, oggetti d'arte, spade, stoffe.
L'antico Impero di Fragma è stato
fondato più di milletrecento anni fa. Ha avuto tanti imperatori
incapaci e viziosi che ne hanno ridotto l'estensione e dissestato
l'economia, ma anche tanti sovrani giusti e competenti. In ogni caso
oggi è soltanto l'ombra di quello che era un tempo. Fragma è una
terra profondamente civilizzata e urbana circondata da montagne,
boschi e fiumi ricchi di vita animale ma anche tana di mostri e
umanoidi.
L'Impero di Fragma è famoso per la
disciplina e la grandezza del suo esercito, anche se negli ultimi
cinquant'anni ha sempre più fatto affidamenti ai mercenari del nord,
siano essi osberg o nomadi a cavallo.
L'Impero è un punto di riferimento
politico, mercantile e religioso per molti popoli vicini. Moltissimi
di questi sono nati grazie alla sua antica opera di civilizzazione e
ne imitano tutt'oggi le armate e la politica.
Di recente ha subito diversi attacchi
da tribù nomadiche del nord, ma lotta duramente per mantenere il
proprio dominio senza cedere nessun territorio. Anche se la velleità
d'espansione del passato è ormai impraticabile, i fragmiti sognano i
fasti del tempo che fu.
Alcune aree di confine sono in rovina e
le scorrerie dei nomadi ogni primavera penetrano sempre più in
profondità. I mercanti degli altri stati si fanno sempre più
agguerriti e per certi versi Fragma sembra una decadente reliquia del
passato.
Vita e società
Malgrado le difficoltà l'Impero di
Fragma è una terra stabile e prosperosa. Nell'immediato passato si
ricorda tanta violenza, perdite territoriali e tentativi di
secessione da parte di alcuni duchi. Malgrado questo i fragmiti sono
un popolo fedele alla propria dinastia, amante della pace ma senza
compromessi umilianti. Tra la gente c'è molta unità e senso del
dovere.
La dinastia regnante si chiama Ighetis,
da sette anni regna l'Imperatore Manouil II. Assistito da
fidati duchi, fedeli consiglieri e saggi sacerdoti sta migliorando le
condizioni del paese. La dinastia regna attraverso clientele feudali
coi vari duchi, avi di funzionari designati per un periodo
determinato che hanno acquisito diritto di discendenza col
decadimento della strutura statale centralizzata. Le famiglie dei
duchi sono ricchissime e dominano i mercanti, le gilde locali senza
che nessuno osi porgli un freno. Ogni duca ha una propria corte, la
grandezza di questa e la fama dei personaggi che vi dimorano indica
la ricchezza e il prestigio del nobile che la finanzia. La poesia, la
musica e le arti figurative sono molto apprezzate. Lo stile
d'intaglio e la pittura di Fragma è scuola per molti paesi vicini.
Gli artisti fragmiti vengono chiamati dai nobili e i regnanti di
tutto il mondo conosciuto.
Molti fragmiti sono contadini, pastori,
pescatori e boscaioli. Nelle città l'artigianato è molto vivo e le
fiere stagionali fanno circolare una gran quantità di moneta. Nelle
città costiere la professione del marinaio è molto richiesta. Le
navi mercantili di Fragma sono tra le migliori del mondo, così come
la flotta militare che i vari duchi possono mettere insieme.
L'Imperatore può ordinare il
dispiegamento dell'esercito dei vari signori in qualsiasi momento. La
spina dorsale dell'esercito è costituita da reggimenti permanenti di
soldati affidabili, ben addestrati e armati in modo seriale.
L'esercito è famoso per le sue armature lamellari e per le lunghe
picche chiamate "sarisse".
Caratteristiche geografiche
princiapli
Fragma è una terra per certi versi
verdeggiante, dolce e generosa, per altri aspra, rocciosa e impervia.
A nord e a ovest le alte montagne invalicabili forniscono una difesa
naturale dai barbari. Nel resto del paese le valli e le colline
irrorate dall'acqua limpida dei numerosi fiumi donano sono perfette
per l'agricoltura. Nel centro si predilogono i cereali, a sud si
coltiva la vite e l'ulivo.
Le antiche foreste di Fragma sono
estese e intricate, alcune celano i resti di antiche battaglie, altre
sono rifugio di briganti e umanoidi selvaggi.
Picchi della
Vittoria: Queste impervie
montagne sono aspre e ripide. Creano un muro naturale contro i
barbari del nord. Qui i nomadi, non potendo combattere a cavallo,
hanno un potenziale militare pressocché nullo e sono stati
massacrati a centinaia mentre, ignari, tentavano di passare per le
mulattiere e le strette gole. I picchi si interrompono e diventano
più bassi e dolci al Passo Aquila a nord e al Passo della Luce
Eterna a ovest, che sono sorvegliati rispettivamente dal Castello
Vràchos
e dal Castello dei Martiri.
I
Picchi della Vittoria sono il limite geografico del territorio
imperiale da centinaia di anni. Furono varcati soltanto dal
leggendario condottiero Macedonios
che
estese l'Impero di Fragma fino all'odierno Sheng
Mu
dove fu sconfitto e costretto a consolidare la posizione.
I
Picchi della Vittoria sono anche una zona di scambio commerciale tra
fragmiti e nomadi. Da quando le tribù umanoidi sono state
sbaragliate gli umani commerciano liberamente e senza spese eccessive
per la scorta armata. Di tanto in tanto però non mancano le
incursioni di gnoll, orchi o goblin riuniti da un capo
particolarmente carismatico. Le antiche leggende dicono che le
montagne più alte sono tana di antichi draghi. Che sia verità o
leggenda, i cavalieri e i paladini che vi si sono diretti non hanno
mai fatto ritorno.
Sui
Picchi della Vittoria sorgono vari insediamenti, snodi carovanieri,
villaggi di minatori e insediamenti stagionali dove i pastori
passano i mesi estivi alla ricerca dei prati più freschi per le loro
capre. Sui monti meno esposti al pericolo delle incursioni esistono
anche alcuni monasteri boghisti.
Picchi
Gherakì:
Questi monti selvaggi posti a est sono disabitati. Tana di numerosi
rapaci e creature ben peggiori. Sono punteggiati di miniere
d'argento, ma d'inverno risultano impraticabili per via delle forti
nevicate. I minatori che abitano a valle sono tipi molto diffidenti e
scontrosi. Sconsigliano a chiunque di avventurarsi sui Picchi Gheraki
che, le antiche leggende, accreditano come centro di un'antica
civiltà ormai sepolta.
Foresta
Pacifica: Questa
foresta porta un nome che non è mai stato così poco adatto come in
questi anni. Un tempo patria di una piccola colonia elfica, che è
stata distrutta dagli umani centinaia di anni fa, è stata
rivendicata da una grossa tribù di orchi. Piena di selvaggina
pregiata e di vita animale, il suo territorio era diviso come riserva
di caccia tra quattro duchi. Da vent'anni le rispettive famiglie
tentano di riconquistarla, ma la loro mancanza di fiducia reciproca e
la voglia di guadagnare più degli altri perdendo meno uomini e meno
risorse ha generato una situazione di stallo. L'Imperatore ha
lanciato una crociata chiedendo a tutti i soldati volenterosi di
dirigersi verso la foresta per liberarla dagli orchi. Poiché che ci
sono ricompense la zona ha attirato paladini zeloti e mercenari senza
scrupoli, ma anche tanti cittadini comuni con la voglia di cambiare
vita.
Foresta
di Prasinòs: Un
tempo tuttuno con la Foresta Pacifica, è stata rivendicata dal fuoco
e dalle asce di coloni provenienti da tutto l'Impero. L'ultima ondata
è stata quella dei soldati e dei cittadini fragmiti che risiedevano
a Solarni,
profughi
in conseguenza della conquista di quest'ultima da parte della
Repubblica Viroclèa.
La
sua parte più selvaggia è rifugio di banditi e anche di alcuni
umanoidi sbandati. Addentrarsi nelle sue profondità è pericoloso. I
boscaioli e i pastori locali lo sanno bene, tengono sempre pronti gli
archi, l'ascia affilata e un pugnale alla cintura.
Lago
Eustachiòs:
Questo grosso lago di derivazione glaciale è lungo e stretto, da
nord-ovest va verso sud-est, il suo affluente è il Fiume Stili che
parte dai Picchi della Vittoria. Le acque sono profonde ed è molto
pescoso. Tutt'intorno ci sono insediamenti di pescatori. Le sue acque
vengono convogliate anche a scopo di irrigazione facendo di questa
zona una delle più fertili del paese.
Lago
Sfyri: Questo
lago dalla forma vagamente circolare è situato a sud. Ha una cattiva
reputazione: si dice che le sue acque scure celino orribili mostri.
Malgrado questo alcuni villaggi vivono tranquillamente sulle sue
coste.
Fiume
Eidìki: Il
fiume più grande dell'Impero, attraversa tutto il paese per il
lungo. Famoso per le sue cascate scroscianti è navigabile per lunghi
tratti, in questo modo ha contribuito all'unità dell'Impero.
Acquitrini
maledetti:
Questa palude bassa e mefitica divide l'Impero di Fragma con i paesi
a est. La zona non è rivendicata da nessuno, poiché è malsana e
priva di interesse. È abitata da lucertoloidi e gnoll che si
massacrano a vicenda senza disturbare gli umani, che dal canto loro
sono ben felici di ignorarli.
Luoghi
importanti
L'Impero
di Fragma è un luogo di antichi palazzi, monasteri di asceti lontani
dalla civiltà e templi sontuosi. I cavalieri, i paladini e i
sacerdoti sono l'incarnazione dell'ideale imperiale, i mercanti e gli
artisti il suo lato più vitale. Le sue terre verdeggianti sono
abitate da lavoratori orgogliosi e amanti della libertà. I fragmiti
si sentono il faro della civiltà in un mondo di tenebre.
Amòs: La
seconda città più grande dell'Impeo di Fragma, Amòs è un porto di
mare cosmopolita, un grande scalo mercantile e un centro di attività
cantieristica, architettonica e artistica. Costruita all'interno del
sicuro Golfo di Aghiòs
Zenàs nell'est
del paese,
nei suoi porti è ancorata una potente flotta da guerra. Le spezie
vengono portate nel paese quasi esclusivamente dal suo porto. I
canali minori pullulano di barche e contrabbandieri. Alcuni quartieri
fortificati sono fondachi concessi a varie comunità di mercanti.La
grande cattedrale è uno splendore dell'architettura ed è stata
costruita per glorificare l'imperatore Alexios III vincitore della
guerra contro i goblin. Una gigantesca statua di bronzo che
rappresenta l'imperatore sul carro del trionfo scintilla nel porto.
Il duca che governa la città e il suo territorio è Philagrios
Agriòtita,
un signore equilibrato e fiero che è in buoni rapporti col clero e
coi mercanti.
Nella
città si trova un distaccamento del Collegio imperiale di magia e
alchimia.
Aspenaràs:
Questo
castello di frontiera si è evoluto sino a diventare una città di
media grandezza. I suoi abitanti sono perlopiù minatori arrivati da
tutto l'Impero quando è stato scoperto un grande filone d'oro sui
vicini Monti Affilati. La zona è vicina ai Picchi della Vittoria e
per questo è rimasta militarizzata. Il comandante del forte, il
rigido e spietato Dimitri Diomedis è anche governatore della città.
Gli stranieri non sono i benvenuti.
Castello
dei Martiri: Questo
castello difende il Passo della Luce Eterna sui Picchi della
Vittoria. All'interno di esso si trova anche l'Abbazia di Aghiòs
Petro,
una delle più importanti del paese, centro di copia di manoscritti e
produzione artistica e filosofica. La guarnigione ben armata e
addestrata è comandata da alcuni paladini. Il comandante è il
giovane paladino Zenas
Ilios,
un fervente idealista che ha fatto della difesa del castello una
questione di vita o di morte. Gli artigiani del forte producono e
riparano elmi e armature per tutte le guarnigioni circostanti,
compresa quella di Castello Vràchos.
La religiosità permea ogni aspetto della vita e i chierici hanno un
gran potere civile e militare.
Castello
Vràchos:
Questo grane forte difende il Passo Aquila sui Picchi della Vittoria.
Le più grandi spedizioni per fermare i barbari del nord nelle aspre
valli circostanti sono partire da qui. Le sue mura non hanno mai
subito un assedio, ma sono famose per essere inespugnabili. Baliste e
catapulte sono sempre pronti sui suoi torrioni grandi come piazze. La
guarnigione che lo difende è la più grande del paese, ben armata e
ben addestrata, è composta per un 30% da mercenari del nord. Il
comandante, capitano Kallistos
Krànos,
è un vecchio stratega, saggio ma dal pugno di ferro. Gli orchi lo
temono e lo chiamano "il grande diavolo".
Dorchen:
Questa
città è situata nella zona disboscata che divide la Foresta
Pacifica dalla Foresta di Prasinòs. I suoi abitanti sono
continuamente vessati dagli attacchi degli orchi e dal pericolo dei
banditi. Vivono qui perlopiù boscaioli, contadini e intagliatori di
legno. Gli avventurieri e i mercenari diretti qui trovano facilmente
lavoro. Un numero elevato di abitanti è deceduto in seguito agli
scontri, tra cui anche il duca Andreas
Cnidos,
alcuni settori economici sono stati del tutto abbandonati.
L'Imperatore ha fatto stanziare qui un reparto di cavalleria della
sua guardia pretoriana al comando del paladino Erastos
Katharis
che ha pieni poteri sulla città e il suo circondario.
Eres:
Questa
antica città elfica è stata invasa, ricostruita e ampliata dagli
umani nel corso dei secoli. Alcuni edifici, specie la cittadella del
duca, ricordano la natura dei precedenti abitanti, ma per il resto è
una normale città fragmita. Molto misteriosa ed elegante, Eres è la
città dell'arte, metà di pittori, scultori e architetti che
studiano antichi bassorilievi elfici in cerca di proporzioni e
prospettive perfette. Scavando nel terreno si trovano frammenti di
marmo, statue, glifi, rilievi e colonne in quantità. Eres ospita
l'Accademia imperiale delle arti. Inoltre è un centro mercantile che
funge da snodo per molti villaggi vicini interdipendenti. Il Duca,
Apollon Diosis,
è un grande mecenate, la sua corte pullula di grandi nomi, tra cui
molti cinocefali.
Fenipèo:
Questa
città di pescatori e mercanti è situata sulla costa ovest del
paese. I suoi agrumi e i suoi frutteti sono famosi per il loro sapore
intenso, tanto che vengono esportati via marittima per lunghi
tragitti. La gente è allegra e spensierata, a tal punto che uno
straniero può risultarne infastidito. La città fu occupata durante
la guerra con Viroclèa ma fu risparmiata perché oppose poca
resistenza. Da quel giorno i suoi abitanti sono anche stati tacciati
di essere dei codardi e dei traditori. I pastori di questa città si
spingono verso est per lunghi chilometri fino ai Laghi Azzurri, il
territorio circostante è calmo e privo di pericoli.
Fragma:
La capitale dell'Impero di Fragma. Qui vivono i mercanti, i
sacerdoti, i paladini e i nobili più importanti di tutto il paese.
La corte imperiale è uno splendore di intelligenza, filosofia, arte,
musica e poesia. La caserma chiamata Exous
ospita
la guardia pretoriana che difende l'imperatore. Schiere di
balestrieri, arcieri, spadaccini e lancieri difendono il triplice
cerchio di mura della cittadella imperiale, che è un vera e propria
città in miniatura. I cinocefali sono numerosissimi e alcuni sono
consiglieri ed esperti al servizio dell'imperatore, sua maestà
Manouil II.
Le
chiese del boghismo antico sono le più grandi del mondo, veri e
propri luoghi di pellegrinaggio dell'intera comunità di credenti.
Alcune delle opere e delle reliquie conservate qui sono antichissime
e di grande valore per la filosofia boghista. La grande cattedrale
dedicata alla Aghiotità
(santità)
è uno sfarzoso edificio dotato di un'enorme cupola centrale e altre
otto cupole laterali ricoperte di smalto colorato. All'interno i
mosaici d'oro e di pietra rigulfono alla luce di mille candele. Le
cerimonie d'incoronazione e i funerali dei membri della famiglia
imperiale avvengono qui dentro. Il patriarca della cattedrale è
padre Nestor,
un uomo anziano e ieratico.
La
città è anche un enorme snodo mercantile. Ogni giorno attraccano
navi da ogni parte del mondo e partono carovane dirette in ogni
angolo dell'Impero e anche oltre. Il quartiere dei pusa è secondo
soltanto a quello dei cinocefali, il terzo è quello degli osberg.
I
famosi scultori d'avorio della scuola imperiale acquistano le zanne
direttamente al porto per creare le loro opere.
Nella
città esiste l'Accademia delle arti, l'Accademia delle scienze e
l'Accademia militare, nella quale si formano tutti i comandanti
dell'impero. Poco lontano dal palazzo imperiale c'è la sede del collegio
imperiale di magia e alchimia. Qui vengono creati i golem di rubino
che difendono la cittadella e le difese magiche per il palazzo e la
famiglia imperiale.
Filatori
e stampatori creano stoffe pregiatissime che vengono esportate in
molti paesi vicini, i fabbri armaioli creano le meravigliose spade
fragmite che sono famose per la loro flessibilità e la loro
capacità di infliggere ferite mortali.
L'enorme
flotta militare imperiale è attraccata ai suoi moli. I suoi bombisti
che impiegano la nafta per incendiare le navi nemiche sono
famigerati, temuti e pagati con oro sonante per il loro mestiere così
pericoloso.
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